San Bartolomeo, una cura attesa per 50 anni

di L.P.
Il suggestivo santuario di San Bartolomeo, a Magno di Gardone
Il suggestivo santuario di San Bartolomeo, a Magno di Gardone
Il suggestivo santuario di San Bartolomeo, a Magno di Gardone
Il suggestivo santuario di San Bartolomeo, a Magno di Gardone

La stagione dei cantieri si è appena riaperta dopo la pausa forzata imposta dalla pandemia, e nell’elenco c’è spazio anche per gli interventi dedicati al recupero del patrimonio architettonico e artistico. Succederà per esempio a Gardone, dove sono imminenti i lavori del primo lotto dei restauri del santuario di San Bartolomeo, a Magno, una chiesetta suggestiva e isolata di proprietà del Comune dal 1928. Per permettere il piano di risanamento sarà necessario innanzitutto impiegare un elicottero, essenziale per trasferire tutte le impalcature in metallo da montare all’interno della settecentesca chiesetta, custodita e curata da oltre 25 anni dagli alpini del gruppo gardonese. Si tratta di un’operazione che sarebbe eufemistico definire urgente, perchè come ricordano gli esperti dell’arte valligiana è attesa da almeno cinquant’anni: da tanto gli affreschi interni attendono una campagna di salvaguardia e valorizzazione. ADESSO si parte: una delibera comunale ha delegato l’associazione culturale «Valtrompia storica» presieduta da Armando Signorini a realizzare il progetto. La Sovrintendenza ha approvato il piano di restauro redatto da Romeo Seccamani, notissimo restauratore bresciano, con la collaborazione di Sandro Guerrini. Il santuario di Magno, che sorge a 700 metri sul monte Cimone, nella località «Guàrda», era stato ricostruito dal 1737 al 1742 da Domenico Fiorenza, di origini comasche. Il gioiello più prezioso della chiesa è il ciclo di affreschi di Pietro Scalvini, detto «il Tiepoletto bresciano». Il costo del primo lotto dei restauri è di 80 mila euro, ma per ora ce ne sono solo 25 mila euro donati da Eleonora Miselli, vedova dell’industriale Edoardo Racheli e scomparsa di recente, più altri 10mila del Comitato restauri San Bartolomeo. Chi volesse sostenere l’operazione può farlo versando contributi sul conto di Valtrompia storica: Iban IT 54 Z083 4055 2200 0080 0501 017. •

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