Servizi a rischio, l’edicola cerca un futuro

di Marco Benasseni
Daniele Pedrini nella sua edicola multifunzione di Sarezzo che chiuderà tra pochi giorni
Daniele Pedrini nella sua edicola multifunzione di Sarezzo che chiuderà tra pochi giorni
Daniele Pedrini nella sua edicola multifunzione di Sarezzo che chiuderà tra pochi giorni
Daniele Pedrini nella sua edicola multifunzione di Sarezzo che chiuderà tra pochi giorni

Per adesso non ci sono candidati intenzionati a proseguire l’avventura, e se la situazione non cambiasse sarebbe una grave perdita per Sarezzo. Perché dopo 24 anni di attività, per Daniele Pedrini, titolare dell’edicola libreria «Il Mosaico», è arrivato il momento di andare in pensione. Chiuderà a metà dicembre, ma è appunto ancora in cerca di un nuovo gestore che possa mandare avanti l’attività. «La gente ormai ha paura a impegnarsi economicamente - racconta -. Non faccio grandi richieste, ma per piccolo che sia l’investimento i possibili acquirenti sono spaventati». IL NEGOZIO funziona e i clienti non mancano, ma oggi è sempre più difficile trovare persone interessate alla difficile carriera del piccolo esercente. Il Mosaico non vende solo giornali e riviste, è anche cartolibreria, libreria, rivendita di abbonamenti per gli autobus e fornisce una serie di servizi telematici che evitano ai clienti di fare lunghe e noiose file in posta. Il negozio di via Zanardelli, proprio in centro e a due passi dal municipio e da piazza Cesare Battisti, propone ricariche telefoniche, gratta e vinci, la possibilità di pagare le utenze e di acquistare i testi scolastici. Insomma, il giro d’affari non mancherebbe. «Chiudo il 15 dicembre - continua Daniele - ed è deprimente non trovare nessuno interessato a continuare. Così le persone anziane perdono un servizio. Questo è un negozio frequentato anche da chi non compra il giornale: è un punto di riferimento per tanti residenti». E se il problema fosse la posizione, il titolare spiega che attorno ci sono tanti altri spazi liberi in cui è possibile trasferirsi. I figli di Daniele frequentano l’università e hanno intenzioni diverse per il futuro, quindi l’unica speranza è riuscire a trovare qualche interessato per non vedere l’ennesima saracinesca abbassata. Il titolare, 62anni compiuti a settembre, riesce ad andare in pensione grazie alla «quota cento», e con l’aria che tira non se la sente di aspettare altri sette anni per uscire dal mondo del lavoro con la pensione di vecchiaia. La sua situazione non è diversa da quella di molti altri negozianti che devono fare i conti col ricambio generazionale: i vecchi proprietari a un certo punto non possono più proseguire, ma se nessuno rileva l’alternativa è la chiusura. •

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