Strada delle malghe Gli oppositori online arrivano a quota 30 mila

La battaglia per proteggere la sentieristica di Marmentino va avanti
La battaglia per proteggere la sentieristica di Marmentino va avanti
La battaglia per proteggere la sentieristica di Marmentino va avanti
La battaglia per proteggere la sentieristica di Marmentino va avanti

È un fiume di dissenso che continua a crescere la raccolta di firme per dire «no» alla realizzazione di una strada agrosilvopastorale sul territorio di Marmentino: le sottoscrizioni online sono arrivate quasi a quota 30mila. La campagna è partita a inizio anno, quando il Comune ha comunicato la decisione di voler costruire un nuovo collegamento carrabile per le malghe, nonostante le 2 già esistenti che partono dalla località piazze. «Per farlo l’ente locale avrebbe intenzione di abbattere piante secolari - hanno ricordato il più occasioni i sostenitori della campagna di opposizione - deturpando la montagna e facendo sparire lo splendido “sentiero delle scalette”, un tracciato con gradini di roccia naturali molto utilizzato da tanti turisti che vengono a fare trekking in Vaghezza e vogliono arrivare al monte Ario. Inoltre, secondo i detrattori l’intervento darebbe un duro colpo alla flora, già decimata dal bostrico nel caso degli abeti rossi, e alla fauna». L’operazione viene definita inutile e invasiva (prevede 14 tornanti), e distruttiva per il collegamento fra il passo delle Piazze e Pian del Bene, inserito dal Cai nel Sentiero Tre Valli (3V) intitolato a Silvano Cinelli. Per cercare di bloccare l’intervento si è costituita una rete che raccoglie cittadini, escursionisti e gruppi. Il sindaco Ilario Medaglia ha più volte cercato di rassicurare gli oppositori spiegando che il progetto non è esecutivo e che il tracciato potrebbe essere rivisto, ma tutto il fronte del no sostenuto dal consigliere comunale di opposizione Sergio Piardi chiede che l’opera «venga cancellata». Mentre l’amministrazione comunale sta facendo tutte le valutazioni del caso per capire come procedere, l’opera ha già ricevuto un finanziamento regionale di 200 mila euro (a fronte di un investimento complessivo stimato in 280 mila): un altro spunto per attaccare fortemente l’intervento: il consigliere di minoranza, appoggiato dalle sezioni provinciali di Legambiente, di Italia nostra, del Cai e dell’associazione sportiva Team Brescia Dh, sostiene che i «soldi pubblici dovrebbero essere usati per opere utili». Il fronte del no ha già preso contatti con le istituzioni coinvolte «affinché ci sia un deciso ripensamento sulla volontà di procedere nella realizzazione di un’opera costosa, inutile e dannosa». Ma l’ultima parola spetta al sindaco. M.Ben.

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