Turismo culturale, c’è un’occasione in rete

di Marco Benasseni
Uno dei collezionisti raccontati in rete dalla Comunità montanaL’ex miniera di Collio è già protagonista in rete
Uno dei collezionisti raccontati in rete dalla Comunità montanaL’ex miniera di Collio è già protagonista in rete
Uno dei collezionisti raccontati in rete dalla Comunità montanaL’ex miniera di Collio è già protagonista in rete
Uno dei collezionisti raccontati in rete dalla Comunità montanaL’ex miniera di Collio è già protagonista in rete

A causa dell’emergenza sanitaria, il 2021 non è iniziato con grandi prospettive per il comparto turistico. Nonostante ciò l’ufficio turismo della Comunità montana della Valtrompia nel lavoro di promozione territoriale attraverso fiere digitali, incontri e progettazione di nuovi strumenti di comunicazione. Sperando che si possa ricominciare a viaggiare e a visitare i musei in sicurezza. Mercoledì, sul canale Youtube della Comunità è stata pubblicata una playlist con la quale verranno presentate al pubblico le collezioni presenti nelle raccolte aderenti al Sistema museale e in altri luoghi della cultura del territorio, costituite, donate o arricchite da diversi collezionisti valtrumplini e non. L’idea di valorizzazione il patrimonio collezionistico deriva dal progetto «Collezionisti in Val Trompia. Un patrimonio da scoprire», realizzato nel 2018. Questo territorio conserva un patrimonio poco conosciuto, vere «stanze delle meraviglie» costituite da circa 22mila pezzi frutto della passione e della ricerca di singoli o gruppi: 15 collezionisti protagonisti di un itinerario che da Collio arriva a Ome, toccando Pezzaze, Tavernole, Lodrino, Gardone, Sarezzo e Nave. Alcuni di loro hanno donato le proprie raccolte per renderle accessibili; altri, attraverso lo studio e la ricerca hanno contribuito a far conoscere la storia e le tradizioni del territorio. Fino a essere promotori e artefici nell’istituzione di sedi museali. I VIDEO pubblicati vorrebbero essere anche strumenti didattici disponibili per scuole, enti e gruppi culturali. La prima protagonista del nuovo progetto è l’ex miniera Sant’Aloisio di Collio. Operativa per quasi due secoli, dal 1819 al 1984, è uno dei siti minerari più interessanti della valle. Oggi, oltre alla possibilità di visita delle gallerie, offre esperienze di speleoterapia e un percorso avventura. E una raccolta di circa 187 pezzi composta da attrezzature e strumenti di lavoro utilizzate da minatori, ingegneri e periti minerari. «Vogliamo aprire e far conoscere la valle anche in vista di Brescia capitale della cultura 2023: un evento importante, anche economicamente», dichiara l’assessora comunitaria alla Cultura Ivonne Valcamonico. •

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