Turismo, l’alta valle ritrova il Piardi

di Edmondo Bertussi
Pezzaze: il rifugio Piardi sul colle di San Zeno
Pezzaze: il rifugio Piardi sul colle di San Zeno
Pezzaze: il rifugio Piardi sul colle di San Zeno
Pezzaze: il rifugio Piardi sul colle di San Zeno

C’è una buona notizia per il turismo a cavallo tra Valtrompia e alto Sebino: il 26 giugno riaprirà il rifugio Piardi, la conosciutissima struttura di accoglienza della Fondazione Bregoli di Pezzaze sul colle di San Zeno. Chiuso a settembre dello scorso anno, è passato alla gestione dell’«Eco Alp group», una sas di Chiara Alberti con sede a Paisco; la stessa società che gestisce il rifugio Alpini Monte Cimosco a Montecampione.

Il PIARDI, a quota 1.420 metri, su un valico fondamentale per secoli tra Valcamonica e Valtrompia e per i traffici di bestiame, legname e ferro, è un rifugio storico, nel quale dal 1932 turisti, buongustai e camminatori hanno sempre trovato accoglienza. Sulla facciata una lapide ricorda la storia e la generosità dei primi proprietari: la famiglia di Giovanni Piardi (èl Grillo di Dendò), con le discendenti Regina e Albina che lo donarono nel 1994 all’allora Pio Istituto Bregoli, ora una Fondazione proprietaria della Rsa pezzazese.

Chiuso nel 2006, l’Istituto Bregoli ha deciso di valorizzarlo investendoci 1,3 milioni di euro per una radicale ristrutturazione. Inaugurato nel maggio del 2009 era stato affittato a Giuseppe Pasquale Fanchini e famiglia. Nel 2014 il contratto è stato rinnovato, ma ne è seguito un anno piovoso e disastroso per la gestione. Che ha lasciato. I tentativi di accordo non hanno prodotto risultati e a settembre 2015 la porta si è richiusa. Infine, dopo due bandi senza concorrenti, la Bregoli è passata alla trattativa privata conclusa con un contratto di cinque anni. E per domenica 26 ci si aspetta il tutto esaurito.

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