Va a «caccia» di cesene con le reti e gli archetti

di P.BAL.
Il materiale sequestrato al 55enne di Pezzaze
Il materiale sequestrato al 55enne di Pezzaze
Il materiale sequestrato al 55enne di Pezzaze
Il materiale sequestrato al 55enne di Pezzaze

Questa è la «stagione delle cesene»; tutti gli uccellatori e i cacciatori lo sanno. Anche l’ex cacciatore (la licenza, ricorda chi lo ha sorpreso, era scaduta da dieci anni) diventato uccellatore di Pezzaze sorpreso ieri mattina in azione sulla neve, nella località «Ruc», dalla polizia provinciale che lo stava tenendo sotto controllo da giorni. Gli appostamenti effettuati dagli agenti del Distaccamento di Vestone del Nucleo ittico venatorio hanno permesso di scoprire che il bracconiere, un 55enne, non faceva moltissima strada per raggiungere il suo sito di trappolaggio, distante circa tre chilometri dalla sua casa in paese; sito creato vicino a un piccolo rustico nella sua disponibilità e che aveva attrezzato non solo per catturare - vive e morte - le «gardene», i tordi amanti del freddo che in questo periodo si muovono anche in grandi stormi nei boschi innevati, ma pure per intrappolare cinghiali e altri ungulati. Nella stessa area in cui aveva piazzato una grossa rete da uccellagione, infatti, erano in funzione anche alcune prodine, ovvero piccole reti a scatto usate tipicamente nel bracconaggio invernale (non solo delle cesene, che sono richiestissime dal mercato clandestino dei richiami vivi e che probabilmente il trappolatore rivendeva non appena catturate) per impossessarsi di esemplari vivi, alcuni archetti, resi come le prodine più attraenti con l’uso di bacche di sorbo degli uccellatori come esca, e per finire anche lacci metallici usati appunto per strangolare gli ungulati di passaggio. Il successivo controllo del rustico nel bosco ha poi portato ad altre sorprese. QUI INFATTI i poliziotti del distaccamento di Vestone, affiancati in questa occasione da una guardia venatoria volontaria, hanno trovato alcuni fucili e quasi 500 munizioni lasciate incustodite; oltre a un pettirosso morto: il tutto, volatile protetto a parte, avrebbe dovuto trovarsi nella residenza del 55enne in paese, e per questo il bracconiere è stato denunciato non solo per furto aggravato (di fauna selvatica), ma anche per l’omessa custodia di armi e munizioni. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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