l'evento

A Bagnolo Mella un incontro per parlare di futuro della scuola paritaria

di Redazione web
Al Cfp Enac Canossa appuntamento tra l’assessore regionale alla Formazione e Istruzione Simona Tironi e l’AgeSC provinciale di Brescia

Un incontro per discutere del futuro della scuola paritaria e dell’importanza di continuare promuovere una partecipazione attiva dei genitori nelle scuole: è l'obiettivo dell'appuntamento tra l’assessore regionale alla Formazione e Istruzione, Simona Tironi, e l’AgeSC provinciale di Brescia - con il presidente Maria Donato, il responsabile nazionale alla Formazione Flavio Bonardi, il responsabile dell’ufficio Scuola Cattolica della Diocesi di Brescia Davide Guarneri e i membri del coordinamento provinciale - , ospitato al Cfp “Enac Canossa” di Bagnolo Mella. Una serata gestita dagli allievi dell’istituto, coordinati da alcuni professori.

Alcuni dati 

Le scuole paritarie in Lombardia sono 2.474 e raccolgono il 16% di tutti gli studenti iscritti al sistema d’istruzione lombardo, rappresentando circa un terzo (31%) dell’intero sistema d’istruzione lombardo e concentrate nelle scuole dell’infanzia (67%) e in quelle secondarie di II grado (15%).

 “Il nostro sistema di istruzione e formazione - ha detto l’assessore - è un faro a livello nazionale. La nostra Dote Scuola è uno strumento straordinario sul quale da anni Regione Lombardia investe. Penso alla compartecipazione alla retta scolastica attraverso il ‘Buono scuola‘; fino al sostegno disabili per una scuola sempre più inclusiva e aperta a tutti i nostri studenti. O ancora, al voucher per il materiale didattico. Accompagnare e sostenere le famiglie nelle scelte educative per i loro figli per noi rappresenta anche la possibilità di contrastare la povertà educativa e di mettere i nostri studenti sempre più al centro, investendo così non solo sul loro futuro ma anche su quello della nostra società”.

"Una strada però che va percorsa fino in fondo perché - ha specificato il Comitato di Brescia -, la dote scuola andrebbe estesa a tutta Italia a tutela della libertà di scelta educativa. Ad esempio in Francia, in Svezia e in molti altri stati europei la frequenza è gratuita sia nelle scuole statali che in quelle paritarie, pagata dalle tasse dei cittadini. Perché - avvertono - e le scuole paritarie in Italia dovessero chiudere, in 10 anni lo Stato dovrebbe riassorbire 800mila alunni"

 

 

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