Fatali quelle coltellate: morto il 33enne albanese

di Mario Pari
L’abitazione di Lonato dove abita il 52enne albanese finito in manetteI carabinieri nella piazza di Calcinato dove è avvenuto l’omicidio SERVIZIO ONLY CREW/Simone Venezia I carabinieri hanno messo sotto sequestro la casa del presunto omicida
L’abitazione di Lonato dove abita il 52enne albanese finito in manetteI carabinieri nella piazza di Calcinato dove è avvenuto l’omicidio SERVIZIO ONLY CREW/Simone Venezia I carabinieri hanno messo sotto sequestro la casa del presunto omicida
L’abitazione di Lonato dove abita il 52enne albanese finito in manetteI carabinieri nella piazza di Calcinato dove è avvenuto l’omicidio SERVIZIO ONLY CREW/Simone Venezia I carabinieri hanno messo sotto sequestro la casa del presunto omicida
L’abitazione di Lonato dove abita il 52enne albanese finito in manetteI carabinieri nella piazza di Calcinato dove è avvenuto l’omicidio SERVIZIO ONLY CREW/Simone Venezia I carabinieri hanno messo sotto sequestro la casa del presunto omicida

Non ce l’ha fatta: troppo gravi le lesioni provocate dalle coltellate vibrate in quel pomeriggio di sangue, tra i tavolini di un bar a Calcinatello. Alfons Kola, 33 anni, albanese è stato sottoposto, l’altra notte a un delicato intervento chirurgico, ma tutto si è rivelato inutile. Il suo cuore ha cessato di battere all’ospedale civile di Brescia prima che arrivasse l’alba. E quando si è spenta ogni speranza di poterlo salvare i carabinieri avevano già arrestato in stato di quasi flagranza quello che è considerato il presunto responsabile del ferimento mortale. Si tratta di Petrit Gega, 52 anni, che secondo i primi accertamenti risulterebbe un parente della vittima. Gega è stato rintracciato nell’abitazione di Lonato in cui vive e portato in caserma per essere interrogato. Ma davanti ai carabinieri e a l pm Francesco Carlo Milanesi si è avvalso della facoltà di non rispondere. Contro di lui non ci sono solo testimonianze: c’è anche il suo telefono cellulare rimasto sul luogo del delitto. Un elemento che si è rivelato importante per rintracciarlo, ma che probabilmente, una volta esaminato e analizzato potrà anche fornire ulteriori indicazioni sulle conversazioni avute dall’indagato nelle ore antecedenti il delitto. Nella serata di mercoledì non è quindi emersa la causa, non si è potuto conoscere il movente del ferimento. Ma non è da escludere che possa affondare le radici in vicende che non hanno a che fare con la permanenza in Italia delle due persone coinvolte. Questo per il semplice motivo che non risultano note alle forze dell’ordine. In particolare chi è stato arrestato con l’accusa di omicidio volontario: Petrit Gega è un muratore, sposato, e ha due figli. Una vita regolare. Fino all’altra sera quando, secondo la ricostruzione accusatoria, ha preso un coltello e si è diretto a Calcinatello dove non ha lasciato scampo al connazionale. Quest’ultimo risulterebbe ospite di connazionali a Desenzano e senza un lavoro fisso. Conosciuto a Calcinatello dove tra coloro che l’avevano visto più volte in quel bar ha trovato la morte. Chi l’ha colpito è assistito dall’avvocato Elena Scotuzzi che ieri l’ha incontrato in carcere. L’interrogatorio di convalida è stato fissato per domani mattina e in quell’occasione Petrit Gega potrà fornire la propria versione dei fatti, se lo riterrà. In caso contrario potrà avvalersi della facoltà di non rispondere, così come ha già fatto. Ma se deciderà di parlare, un aspetto importante da chiarire sarà relativo all’arma, al fatto di essere arrivato da Lonato con quel coltello da cucina. Un aspetto, questo che potrebbe rivelarsi importante ai fini della valutazione di una possibile premeditazione, che fino a ieri non risultava contestata. Bisognerà invece attendere lunedì perchè venga affidato l’incarico al medico legale che si occuperà dell’autopsia. Rimangono quindi non pochi gli aspetti da chiarire nell’intera vicenda e quello più rilevante rimane senza ombra di dubbio il movente. Un delitto che per le modalità con cui è avvenuto fa pensare a coltellate vibrate per un’onta da lavare nel sangue. In un orario in cui era impossibile ritenere di non essere visti. Quindi quasi senza il timore delle pesantissime conseguenze del gesto compiuto. Nella mattinata di ieri i carabinieri della Scientifica sono stati a Lonato nell’abitazione di Petrit Gega per i rilievi dopo che mercoledì sera erano stati a Calcinatello. Con questo omicidio salgono a tre quelli nei primi 5 mesi del 2023, numeri che riportano Brescia ad anni passati. •.

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