L’omicida diventato rapinatore
tradito dai folti capelli bianchi

Eugenio  Belleri nel 1995 Così oggi sul   profilo Facebook
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Stamattina Eugenio Belleri comparirà davanti al Gip per l’udienza di convalida dell’arresto scattato sabato pomeriggio al termine di un’indagine lampo sul tentativo di rapina compiuto quattro ore prima in una tabaccheria di Leno. Come riferito nell’edizione di Bresciaoggi di ieri, il 53enne di Ghedi era tornato in libertà da un paio di mesi dopo aver scontato la pena per un omicidio compiuto nell’estate del 1995.

Le prove raccolte dai carabinieri della stazione di Leno guidati dal maresciallo aiutante Francesco Laurino, non lasciano spazio a dubbi: la persona che ha fatto irruzione impugnando un coltello con la lama di 20 centimetri, indossando una tuta blu da metalmeccanico, un paio di occhiali da sole e una vistosa cuffia di lana, è Eugenio Belleri. Lui stesso, al momento dell’arresto, avrebbe velatamente ammesso le sue responsabilità. Nel corso della perquisizione dell’abitazione e dell’auto i carabinieri hanno recuperato anche il coltello e la cuffia di lana. Reperti che hanno chiuso il cerchio. Il fotogramma del filmato girato della telecamere di videosorveglianza del Comune che lo immortala mentre si sfila il berretto uscendo dalla tabaccheria di via Marconi, è sfocato, ma i carabinieri di Ghedi chiamati a collaborare nell’indagine dai colleghi di Leno hanno riconosciuto il 53enne dalla corporatura e dai capelli brizzolati. Ricostruendo spezzone per spezzone, come nel montaggio cinematografico di un film, le immagini girate dalle diverse telecamere puntate lungo quello poteva essere il potenziale tragitto della fuga del rapinatore, gli investigatori sono risaliti all’auto del responsabile della tentata rapina parcheggiata in via Desiderio, una Opel Astra risultata poi intestata alla sorella di Eugenio Belleri.

A QUEL PUNTO, dopo un vertice in caserma, i carabinieri sono andati a casa del 53enne che aver fallito il raid stava tranquillamente guardando la televisione. La perquisizione, come detto, ha consentito di recuperare il coltello e la cuffia indossata durante l’assalto alla tabaccheria-cartoleria Fostini in via Marconi a Leno avvenuto sabato mattina alle 10: il rapinatore aveva atteso che nell’esercizio non ci fossero clienti ed era entrato minacciando con il coltello Lucia Fostini, moglie del titolare Giuseppe che in quel momento si era allontanato per sbrigare delle commissioni. La vittima aveva cominciato a gridare «aiuto», fuggendo dall'uscita posteriore che porta all’alloggio annesso alla tabaccheria. A quel punto Eugenio Belleri aveva sradicato dalla nicchia il registratore di cassa, scaraventandolo a terra nel tentativo di aprirlo. Il contenitore di denaro però non si era aperto, e il rapinatore era fuggito. Una fuga breve, durata solo quattro ore: il tempo di essere riconosciuto da un fotogramma del video. R.PR.

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