ambiente

Manerbio, attorno alla Finchimica inquinanti fuori controllo

di Cinzia Reboni
Le ultime analisi hanno evidenziato concentrazioni di contaminazione di sostanze tossiche ed erbicidi oltre il livello di sicurezza
La Finchimica. I dati sulla contaminazione dei terreni sono preoccupanti
La Finchimica. I dati sulla contaminazione dei terreni sono preoccupanti
La Finchimica. I dati sulla contaminazione dei terreni sono preoccupanti
La Finchimica. I dati sulla contaminazione dei terreni sono preoccupanti

La contaminazione si è rivelata peggiore del previsto. Le ultime analisi hanno evidenziato che le concentrazioni di sostanze tossiche disperse nei terreni che circondano la Finchimica di Manerbio sono fuori controllo. L'Arpa ha chiesto di installare nuovi piezometri per monitorare l'intero perimetro della falda superficiale a rischio di inquinamento. È l'indicazione dell'Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente, che ha consegnato all'Amministrazione comunale i risultati delle analisi effettuate il 20 dicembre.

Il vertice

La relazione finirà sotto la lente della quinta Commissione consiliare Ambiente di Manerbio, convocata per lunedì alle ore 19. In particolare - si legge nel rapporto sul range di verifiche dell'Arpa - «sono stati campionati 6 piezometri che raggiungono la falda superficiale.

Oltre i limiti di legge

Le analisi chimiche hanno accertato il superamento dei limiti di legge per Manganese, Tetracloroetilene, Dicloropropano, Tricloropropano, Cloroformio, e dei parametri Clorobenzotrifluoruro e Diclorobenzotrifluoruro, i cui limiti sono stati indicati dall'Istituto Superiore di Sanità in quanto non contemplati dalle norme».

In aggiunta, le analisi hanno evidenziato in tre piezometri - il più distante a circa 500 metri dall'azienda -, e sempre nella falda superficiale, la presenza di sostanze riconducibili al ciclo produttivo della Finchimica, come Triclorobenzotrifluoruro, Dicloro-para-trifluorometilanilina, Ethalfluralin (erbicida) e Spirochetal. Sostanze per le quali non esistono limiti di legge, ma vengono ritenute dannose dal mondo scientifico. Ad oggi, la falda profonda - quella cioè che alimenta l'acquedotto - non risulta contaminata, anche se per certificarlo bisognerà aspettare le analisi complete.

Il consiglio comunale straordinario

Quello del 20 dicembre è stato infatti il primo step di campionamenti, mentre sono ancora in corso quelli sui 25 piezometri posizionati all'interno e all'esterno dell'azienda, che definiranno il piano di bonifica. «Non siamo di fronte a un'emergenza che riguarda l'acqua potabile, che è sicura e controllata.  Ma è comunque  necessario agire con la massima concretezza e tempestività - sottolinea il sindaco Paolo Vittorielli -. Dobbiamo attendere i dati definitivi per capire l'estensione dell'area interessata dall'inquinamento e verificare con Arpa tutte le criticità riscontrate. Chiederemo ai rappresentanti di Agenzia regionale per la protezione ambientale di partecipare ad una seduta straordinaria del Consiglio comunale dedicata al tema, come già avvenuto in passato, affinché possano presentare a tutta la cittadinanza l'attuale situazione».

Stop alle nuove produzioni

Paolo Vittorielli non esclude di «chiedere alla Provincia di sospendere l'autorizzazione del nuovo impianto produttivo, nel pieno rispetto del principio europeo di precauzione». Nel luglio 2023 il Broletto aveva dato il via libera ad una nuova linea di produzione di 1,8 tonnellate al giorno, pari a 650 tonnellate all'anno, del fungicida AM29, potenzialmente cancerogeno ma «ambientalmente compatibile» per i tecnici della Provincia. «Per correttezza dei confronti dell'azienda abbiamo aspettato i dati ufficiali prima di esprimerci - aggiunge Vittorielli -. Adesso siamo nella posizione di poter assumere tutte le iniziative che la normativa ci consente per tutelare la salute pubblica. Massima attenzione verrà data, innanzi tutto, alla bonifica». Sull'inquinamento della Finchimica, il progetto di ampliamento e l'avvio della nuova linea di produzione, i comitati Conoscere&Partecipare e Legambiente Valle dell'Oglio avevano promosso una raccolta di firme.

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