Tragedia di Los Roques, un mistero lungo nove anni

«Nostra sorella sta sempre qui, nel nostro cuore, anche se il tempo per fortuna è medico: nella vita che va avanti la malinconia dei ricordi si fa meno dolorosa. Certo nell’approssimarsi della data funesta, la tristezza brucia di più, specie se penso, anche con fastidioso cruccio, che a noi è andata bene e a loro no». A parlare è Beppe Scalvenzi, fratello di Elda e cognato di Guido Foresti, i due imprenditori di Pralboino, titolari della Foresti laterizi srl, scomparsi nove anni fa nel mar dei Caraibi mentre con la coppia di amici, Vittorio Missoni e Maurizia Castiglioni, lasciavano l’arcipelago di Las Roques per raggiungere a Caracas dove imbarcarsi per l’Italia. Il bimotore su cui viaggiavano, alle 12,39 del 4 gennaio 2013, si inabissò in mare per un probabile guasto. Anche Beppe con la moglie Rosa Apostoli con loro a Gran Roques avrebbe voluto salire a bordo «Invece mia moglie ha insistito per rimanere ancora: voleva finire il libro che stava leggendo, godersi un altro po’ di sole; siccome, alla fine, comandano sempre le donne, le ho dato retta e ci siamo salvati. Ma un senso di colpa ci ha accompagnato a lungo». La tragedia all’epoca fece ancor più scalpore perché avvolta a lungo nel mistero: dell’aereo si erano perse le tracce e mille ipotesi furono formulate prima che la carcassa fosse individuata a 75 metri di profondità dalla nave oceanografica «Sea Scout» che cercava tracce dell’aereo scomparso, nello stesso giorno e lungo la stessa rotta, 5 anni prima con a bordo 8 italiani. I sommozzatori ritrovarono solo reperti dei due piloti e della Castiglioni, per gli altri nessuna identificazione fu possibile. Oggi alle 18 si celebra a Pralboino una messa di suffragio. M.Mon.