LA TRAGEDIA

Volontario di Borgosatollo ucciso in Messico a colpi di pistola

Michele Colosio aveva 42 anni e dal 2011 era impegnato a San Cristobal de Las Casas La mamma: «Voglio giustizia»
Michele Colosio aveva 42 anniIl luogo teatro dell’omicidio del volontario di Borgosatollo ucciso a colpi di pistola in Messico
Michele Colosio aveva 42 anniIl luogo teatro dell’omicidio del volontario di Borgosatollo ucciso a colpi di pistola in Messico
Michele Colosio aveva 42 anniIl luogo teatro dell’omicidio del volontario di Borgosatollo ucciso a colpi di pistola in Messico
Michele Colosio aveva 42 anniIl luogo teatro dell’omicidio del volontario di Borgosatollo ucciso a colpi di pistola in Messico

A Borgosatollo era per tutti Miguel. Da dieci anni Michele Colosio aveva cambiato vita, si era dedicato al volontariato dall’altra parte del mondo, si era trasferito in Messico, ma non aveva mai cambiato residenza e appena poteva rientrava dalla mamma. L’ultima volta era accaduto a gennaio, quando aveva incontrato anche il gruppo di coetanei con i quali era cresciuto tra le vie del paese, l’oratorio e il campo da calcio dove giocava come attaccante con il tifo sfegatato per la Fiorentina e la passione per Gabriel Omar Batistuta. Gli stessi amici che ora, tramite i social e nelle chat di whatsapp, stanno commentando l’omicidio del 42enne, freddato a colpi di pistola a San Cristobal de Las Casas, in Chiapas, la sera tra domenica e lunedì. Sull’omicidio, avvenuto in strada, le notizie sono poche e gli aspetti da chiarire molti. La vittima era a piedi e tornava dai festeggiamenti per la vittoria dell’Italia nella finale degli Europei con l’inghilterra. Stando alla ricostruzione della polizia di San Cristobal, il sicario si sarebbe avvicinato a lui in moto, e dopo aver esploso alcuni colpi d’arma da fuoco è svanito nel nulla. Il volontario è morto poco dopo il trasporto in ospedale. Le indagini sono in corso e spetta alla polizia messicana capire se il volontario sia stato vittima di un agguato oppure di un tentativo di rapina finito nel sangue. Certo è che San Cristobal è una località in balìa da anni di gruppi armati, criminalità comune, criminalità organizzata e narcotrafficanti. «Erano circa le 10 di sera, l’alba qui da noi. Qualcuno gli si è avvicinato e lo ha aggredito a colpi di pistola», è la ricostruzione fornita dagli inquirenti alla madre che vive a Borgosatollo e al fratello che abita a Ibiza. I familiari avrebbero voluto partire per il Messico per vedere la salma, ma già oggi sono stati celebrati i funerali di Michele, che sarà poi cremato: le sue ceneri arriveranno in Italia nei prossimi giorni. «Non meritava di fare questa fine, era andato là solo per fare del bene», commenta la madre, Daniela Stanga, che lo aveva sentito al telefono il giorno prima. «È nato in Italia, ma è sempre stato un cittadino del mondo. Aveva una grande rete di amicizie, grande come il suo cuore», spiegano dalla Casa de Salud Raiz del Viento, nel quartiere popolare di Cuxtitali, gruppo al quale il 42enne si era unito da tempo e che ha tenuto una veglia in ricordo di Michele. A 20 anni era rimasto vittima di un grave incidente con il ciclomotore. Era stato investito da un’auto ed era finito in coma per oltre 40 giorni. Sul muro del campo da calcio del paese gli amici scrissero: «Miguel torna presto». Lui si riprese, uscì dall’ospedale e ricominciò a vivere sognando di girare il mondo. Come poi ha effettivamente fatto. In quella che era la sua missione laica in aiuto dei più bisognosi. Si rivolgeva soprattutto ai bambini. «Adesso voglio giustizia, voglio capire perchè è stato ucciso», è il desiderio di mamma Daniela. Come accade quando un italiano viene ucciso all’estero sull’omicidio ha aperto un fascicolo anche i giudici della procura di Roma che nelle prossime ore chiederà l’acquisizione degli atti investigativi ai colleghi messicani- Non appena la notizia del delitto si è diffusa a Borgosatollo, sui social dei familiari e su quelli istituzionali è stato un susseguirsi di messaggi, molti condivisi con la pagina Facebook del Comune, come il post di Aldo: «Ciao Miguel. Grazie per la bella persona che sei stata, grazie per la tua scanzonata testardaggine, per il desiderio di fare e portare il Bene sempre e ovunque. Di te rimarrà il ricordo di una persona capace di lottare per le cose giuste, resterai un esempio per tutti noi. Buon viaggio caro amico». «Ciao Miki - è invece il toccante ricordo postato sui social dall’amica Eli. Hai superato le difficoltà della vita con una forza da leone. Ti sei dedicato ai tuoi sogni con entusiasmo e determinazione. Ci hai insegnato quanto è importante essere se stessi al di là degli schemi. Il tuo ricordo rimarrà vivo per sempre».•.

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