TEMPO LIBERO

A Casazza una arena dedicata al parkour

di Federico Ferrari
Una delle evoluzioni  tipiche del parkour, la disciplina nata nelle banlieu
Una delle evoluzioni tipiche del parkour, la disciplina nata nelle banlieu
In volo sugli ostacoli

La pandemia ha costretti a fare inevitabilmente i conti con gli spazi in cui abitualmente si vive. Sono così emerse le numerose criticità legate ai luoghi delle nostre città in cui il pubblico e sano esprimersi della vita comunitaria non sempre è garantito o incentivato. Inizia per questa ragione a prendere sempre più piede la consapevolezza che sia necessario ripensare la funzione e l'aspetto degli agglomerati urbani secondo un approccio maggiormente inclusivo e green, riqualificando aree in precedenza inutilizzate e restituendole all'essere umano come uno spazio godibile al di fuori del proprio loculo abitativo. Nel quartiere di Casazza, in città, è avvenuto   qualcosa di profondamente connesso a tutto questo.

Il Consiglio di Quartiere, infatti, nell'ambito del percorso «Facciamo fuori lo sport» voluto dalla Loggia ha presentato quello che è il primo passo del nuovo progetto di riqualificazione urbana «Riprendiamoci l'Arena». Grazie a mirati interventi strutturali verrà rimesso a disposizione del pubblico del centro sociale del quartiere uno spazio di aggregazione rinnovato. Si tratta di una piccola arena adatta ad ospitare anche il parkour, la disciplina non agonistica nata a cavallo degli anni Ottanta del secolo scorso nei sobborghi parigini e che consiste nel compiere movimenti acrobatici di corsa, arrampicata e salto in ambiente urbano o naturale. Il progetto vede infatti l'attiva partecipazione dell'associazione sportiva Move Out, che tra le attività all'aria aperta proposte, è un punto di riferimento regionale per quanto riguarda questa disciplina, in Italia ancora in parte sconosciuta. «Con un totale di 5 interventi e con circa 10 mila euro riusciremo a creare un luogo di incontro e scambio, anche sportivo», ha spiegato l’assessore comunale Walter Muchetti.

La giornata si è svolta a tutti gli effetti all'insegna del movimento perché si sono presentati all'incontro anche numerosi giovani, più o meno esperti, pronti a misurarsi con le strutture del luogo. Presenti all'incontro, oltre al fondatore di Move Out, Roberto Bolzacchini, anche la vice presidente e il presidente del Consiglio di Quartiere di Casazza, Gloria Gobetto e Luca Pomarici. «Lo spazio era da troppi anni lasciato a se stesso e teatro di decadenza, ora è pronto ad essere implementato nuovamente», ha ricordato nel suo intervento Luca Pomarici. Al via dunque un nuovo progetto che fa del suo centro la persona e il suo libero muoversi negli spazi ritrovati dea città.•.

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