IL LUTTO

Addio a Francesco Braghini, il cantore della brescianità

Si è spento a 92 anni il cantautore e poeta, autore di canzoni in dialetto dal 1970 tra cui l'inno «Bressa me bèla cità»
Francesco Braghini, il cantore della brescianità
Francesco Braghini, il cantore della brescianità
Francesco Braghini, il cantore della brescianità
Francesco Braghini, il cantore della brescianità

Se ne è andato all’improvviso, a quasi 92 anni, tagliando il prato del suo giardino al Villaggio Prealpino. Ha smesso di respirare all’ospedale Civile dopo una vita di attività, impegno, sudore e sorrisi fino all’ultimo Francesco Braghini, che lascia la moglie Ernesta, tre figli e una città in lutto: quella che aveva imparato a conoscerlo come cantore della brescianità.

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Cantautore, poeta, docente e scout, nato nel quartiere Mazzucchelli, passato dal Mazzucchelli al quartiere in cui fino all’ultimo si aggirava in bicicletta e suonava la sua chitarra, aveva insegnato alle medie dopo aver preso la laurea in Lettere. Orgogliosamente autodidatta, autore di canzoni in dialetto dal 1970: un’ottantina fra cui l’inno «Bressa me bèla cità».

A novant’anni gli era stata dedicata nuna grande festa dai tanti che lo stimavano. «È andato avanti, anche Francesco Braghini se ne è andato - lo piange su Facebook l’ex sindaco Emilio Del Bono -. Brescia perde uno dei suoi cantori, poeti e divulgatori più autentici. Serbo i suoi doni, i suoi spartiti con gelosia e gratitudine. Caro Francesco, se Brescia è consapevole di ciò che è stata e diventata lo deve anche alla tua anima profonda e lieve. Un grande abbraccio Francesco».

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