Arshad Mehmood «Voglio favorire l’integrazione»

Il consigliere Arshad Mehmood
Il consigliere Arshad Mehmood
Il consigliere Arshad Mehmood
Il consigliere Arshad Mehmood

Il centrosinistra ha dovuto concedere la quarta deroga a Fabio Capra per individuare il suo erede in Consiglio comunale. Arshad Mehmood, neo consigliere in Loggia della lista Brescia Capitale, è nato in Pakistan, giusto qualche migliaia di chilometri a est rispetto a Bettole-Buffalora (il feudo di Capra) ma il plurilinguismo è lo stesso: il dialetto affiora nel suo eloquio fluido e privo di errori. Anzi, il nuovo italiano è maggiormente estroso poiché spazia da un «Inshallah» ad un «l’è fat isé» nel volgere di qualche parola. «In Consiglio comunale voglio portare i temi delle culture lontane, bisogna alimentare la conoscenza reciproca: speriamo che questa diventi una casa accogliente per i nostri figli, Inshallah - esordisce Mehmood -. Affinché questo avvenga, è necessario abbattere i muri. Finché mancherà una reciproca apertura, è normale che le persone cadano nel pregiudizio e commentino senza conoscere: "l’è fat isé". Siamo qui per accrescere la ricchezza nella terra bresciana». Non soltanto l'integrazione, il consigliere comunale ha messo nel mirino un ulteriore aspetto. «Tengo molto alla sicurezza, voglio che Brescia diventi sicura 24 ore su 24. Non soltanto per i bambini e le anziane: tutti devono camminare per strada senza ricevere fischi e senza avere il minimo timore - ha dichiarato Mehmood -. Sono necessarie più telecamere e più personale che presidi il territorio». Non sarebbero da escludersi a priori le prospettive di un assessorato per la lista Brescia Capitale. «Per una lista nata soltanto da due mesi essere la quarta forza della coalizione entusiasma - aggiunge -. Sicuramente le prospettive di diventare assessore mi inorgoglirebbero così come potermi occupare di servizi sociali in favore non soltanto delle comunità straniere ma di tutti i cittadini bisognosi. Ma le scelte spettano a Laura Castelletti: è una persona eccezionale, ha esperienza alle spalle, ci fidiamo di lei e vogliamo accompagnarla in questi cinque anni, indipendentemente dal ruolo che avremo». Infine una battuta per abbattere gli steccati ideologici. «Io sono un imprenditore, commerciante di macchinari industriali a Castel Mella e vivo a Capriano del Colle quindi sì, a Brescia potete chiamarmi straniero - ha concluso il leader di Brescia Capitale -. Ma sono dell'idea che più si ama una terra, più questa ti accoglie. Io amo questa città».•. L.Gof.

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