LA STANGATA

Aule al buio e riunioni online: così nelle scuole bresciane si risparmia

di Magda Biglia
Le scuole si sono adattate bene a tutte le indicazioni per evitare gli sprechi. Poli (Fortuny): "Monitoriamo passo passo i consumi per intervenire". Tebaldini (Castelli): "Anche con il serale luci accese solo sulle scale"
Giacche sulle spalle per il rientro in classe nella stagione fredda delle scuole
Giacche sulle spalle per il rientro in classe nella stagione fredda delle scuole
Giacche sulle spalle per il rientro in classe nella stagione fredda delle scuole
Giacche sulle spalle per il rientro in classe nella stagione fredda delle scuole

Sarà perché finora non ha fatto un gran freddo, sarà perché ormai nelle scuole sono pronti a tutto, non ci sono stati problemi negli istituti superiori a recepire la circolare della Provincia che avvisava dell’abbassamento dei gradi a 19 e chiedeva cura nell’utilizzo dell’elettricità.

Attenzione a non sprecare la luce

«Sul riscaldamento è tutto centralizzato; l’importante sono le manutenzioni, abbiamo avuto un danno, sono arrivati subito. Noi facciamo da sempre attenzione a non sprecare la luce: l’atrio è acceso solo al momento dell’ingresso e delle uscite, è mattina. Ma anche nel serale, come di giorno, i corridoi sono spenti tranne le scale» assicura la preside Simonetta Tebaldini dall’Iis Castelli.

Anche Elena Lazzari dell’Abba Ballini non ha ricevuto alcuna lamentela, «io stessa non sto male nel mio ufficio» dice. Idem Daniela Gorgaini dal tecnico Golgi: «Con una circolare interna ho trasmesso quella del Broletto ancora tempo fa. Tutto a posto. Per le luci abbiamo la temporizzata ma solo nei bagni».

Monitorare passo passo i consumi

«Abbiamo in progetto di monitorare passo passo i consumi, confrontandoli col passato per studiare eventuali misure. Sulle lampade e sulle lim l’abitudine a spegnerle viene da prima, altro non possiamo fare. Certo in alcuni punti fa freddo, specialmente di pomeriggio quando si abbassa la temperatura, ci stiamo abituando; nelle aule l’anno scorso aprivamo molto le finestre, ora solo nell’intervallo» riferisce Giampiero Poli dal professionale Fortuny.

Così in città e pure in provincia: «Avevamo pensato all’acquisto dei termoscanner per la rilevazione dell’anidride carbonica, poi una sperimentazione ci ha fatto cambiare idea: in un’aula piena di ragazzi suonano continuamente. Abbiamo pensato alla settimana corta, però, adottata così a macchia di leopardo, crea solo guai con i trasporti; così al sabato usciamo a mezzogiorno e si può iniziare ad abbassare per il week end» fa sapere Diego Parzani dall’Antonietti di Iseo.

Le riunioni rigorosamente on line

Al Levi di Sarezzo hanno scelto di tenere le riunioni online, tranne il Collegio docenti, «con risparmio sugli spostamenti oltre che sui consumi energetici» nelle parole di Ersilia Conte; e il collegio non fa spendere la Provincia perché viene convocato al teatro San Faustino, concesso dal Comune. Qui c’entrano ancora le vaccinazioni visto che nell’aula magna tuttora si somministrano le iniezioni per i bambini: «Mi hanno promesso la restituzione alla scuola in gennaio, speriamo che sia possibile. E poi in che condizioni ci tornerà? Ci è mancata molto, per le riunioni e per i progetti, anche agli studenti per le loro assemblee» sottolinea Conte.

Al Levi, inoltre, alcune classi frequentano cinque giorni, d’accordo con le famiglie, per esempio il liceo linguistico o l’Ifp e, nel distaccamento di Lumezzane, tutte: «Si dovrebbero mettere vicine quelle classi in modo da spegnere un’ala. È più difficile certamente organizzare la settimana corta per quei corsi che finiscono alle 15. Sarebbe meglio avere la possibilità di ore pomeridiane che non sono però contemplate dal contratto degli insegnanti» afferma la preside.•.

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