Aziende, oneri quasi triplicati E la produzione si «rimodula»

Ci sono aziende  che hanno ridotto la produzione negli orari più costosi
Ci sono aziende che hanno ridotto la produzione negli orari più costosi
Ci sono aziende  che hanno ridotto la produzione negli orari più costosi
Ci sono aziende che hanno ridotto la produzione negli orari più costosi

Il problema del caro energia si riflette in modo preoccupante anche sul mondo produttivo bresciano. Secondo il Centro studi di Confindustria Brescia, da una rilevazione realizzata alla fine del 2021 che ha interessato 113 aziende associate (per un totale di 10.500 addetti) emerge che quanto pagato per il gas è attualmente superiore del 231% rispetto allo stesso periodo del 2019, mentre per quanto riguarda l'energia elettrica, l'esborso monetario dell’ultima fattura è superiore del 166% in relazione allo stesso periodo. Dati ancora più sostanziosi se si considera che un quarto delle aziende non ha registrato aumenti (perché hanno in essere contratti a tariffa fissa): escludendo questi casi, i rialzi sono del 325% per il gas e del 186% per l'energia elettrica. Quanto dichiarato dalle imprese bresciane è coerente con le recenti evoluzioni di PUN e gas naturale, che in questi mesi hanno sperimentato una dinamica di rialzo esponenziale: le variazioni attuali rispetto a inizio anno si attestano rispettivamente al +411% e +419%. Costi che incidono sulla marginalità delle aziende: molte hanno affrontato il problema sospendendo la produzione nelle ore di maggior costo dell'energia (come nel caso di Feralpi), altre – vedi Fonderia di Torbole – hanno chiuso per alcuni giorni per tamponare il problema e c'è chi sta pensando di spostare la produzione a sabato, quando l'energia costa meno. Le associazioni di categoria chiedono un intervento del governo: tra gli aspetti più rilevanti figura il decreto per le imprese energivore (in avvio previsto dal prossimo 1 aprile), su cui graveranno in modo significativo i rialzi dei costi energetici e su cui, al momento secondo la territoriale di Confindustria «sono state allocate risorse in misura non sufficiente».•. M.Vent.

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