Balwinder Singh «Castelletti ascolti le nostre istanze»

Il consigliere  Balwinder Singh
Il consigliere Balwinder Singh
Il consigliere  Balwinder Singh
Il consigliere Balwinder Singh

Le nuove frontiere dell'integrazione. «Ho chiamato la mia ultima figlia Giulia, in modo tale che i suoi coetanei imparassero il suo nome con maggior facilità». Questa l'esperienza di vita del consigliere comunale della lista Fabio Rolfi Sindaco, l'indiano Balwinder Singh. Il neo eletto in Loggia si rivolge a chi ha scelto di lasciare la propria terra per vivere a Brescia. «La cosa importante è lavorare e rispettare le regole - spiega -. Io mi sono sentito accolto e mi sono sempre trovato bene a Brescia. Non ho mai sentito l'esigenza di andare via da qui, è una bella città». Singh non nasconde la propria ambizione nella competizione elettorale. «Speravo che Rolfi vincesse, ho il nervoso perché il grande lavoro che ha fatto purtroppo non si è tradotto nei risultati auspicati - ammette il neo consigliere, di professione responsabile delle saldature in una azienda -. Ero convinto della mia elezione, anzi a voler ben vedere, ho preso pochi voti: il mio obiettivo era tra le 500 e le 600 preferenze, tuttavia gli altri indiani nelle altre liste mi hanno drenato del consenso». Il consigliere comunale di minoranza ha indicato i suoi impegni per i prossimi cinque anni. «Il problema che affrontano gli stranieri riguarda i rinnovi delle carte d'identità e gli alloggi che sono molto cari - ricorda -. Anche i rinnovi dei passaporti procedono a rilento, questo non mi piace». Non un muro tra sé e la maggioranza, il neoeletto ha però rimarcato le differenze. «La sinistra parla soltanto e non ascolta mai. In consiglio, Laura Castelletti sarà obbligata ad ascoltare le nostre istanze - ha rimarcato Singh -. Purtroppo lei non conosce i nostri problemi: vive in centro storico dove la realtà degli immigrati è diversa. Però auspico si possano trovare dei punti di contatto». Balwinder Singh mette l’accento anche sulla questione sulla sicurezza. «Rolfi è stato chiaro nel rappresentare le esigenze di tutti i cittadini - sottolinea -. Tanti ladri entrano in casa e rubano, è capitato persino a me che abito al quarto piano, non hanno trovato niente, ma hanno lasciato la casa a soqquadro. Davvero una brutta esperienza. Parleremo con Castelletti vedremo cosa risponderà». Il consigliere ricorda la sua storia. «Io sono arrivato in Italia il 25 luglio del 2001, mi sono sempre sentito parte della comunità: Brescia accoglie i lavoratori e le persone di buona volontà».•. L.Gof.

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