INFANZIA

Bambini Dharma e diritto
di famiglia: legge al vaglio
del Governo

L'associazione bresciana si occupa di neonati abbandonati alla nascita ma anche dei piccoli che arrivano in ospedale per maltrattamenti
Fotografia donata a I bambini Dharma da Carrie Sandoval
Fotografia donata a I bambini Dharma da Carrie Sandoval
Fotografia donata a I bambini Dharma da Carrie Sandoval
Fotografia donata a I bambini Dharma da Carrie Sandoval

Il diritto di famiglia è il tema centrale del disegno di legge delega al vaglio del Governo: gli argomenti toccati sono l’efficienza del processo civile, la revisione degli strumenti di risoluzione alternativa delle controversie, le misure urgenti di razionalizzazione di procedimenti  sui diritti delle persone e delle famiglie nonché in materia di esecuzione forzata. Il diritto di famiglia è anche al centro delle iniziative dell’associazione I Bambini Dharma di Brescia. Si tratta di un'organizzazione di volontariato (Odv) che dal 2011 si occupa di garantire accoglienza e cure amorevoli ai bambini ricoverati all’Ospedale dei Bambini dell' Asst Spedali Civili di Brescia e alla Fondazione Poliambulanza.
Questa realtà, che ha sede legale a Leno e sede operativa nel polo culturale diocesano di via Bollani in città, si occupa in primo luogo di neonati abbandonati alla nascita dai genitori, "bimbi sospesi fra un parto non desiderato e un futuro incerto, privo della sfera affettiva su cui ogni essere umano dovrebbe contare. L'attività si rivolge anche ai piccoli che arrivano in ospedale in seguito a maltrattamenti e che, immediatamente allontanati dalla famiglia, si trovano all'improvviso soli, feriti nel corpo e nell'anima, privi di ogni riferimento morale e materiale - come spiegano i responsabili del gruppo -. Più in generale l’associazione dona un sostegno ad alcuni bambini disagiati ricoverati nell’area pediatrica che, per molteplici motivi, si trovano a vivere un’esperienza ospedaliera senza le figure genitoriali vicine oppure i cui genitori, per gravi motivi, non possono essere sempre presenti a fianco del figlio degente". L'organizzazione di volontari agisce seguendo le indicazioni della Direzione Sanitaria, del Servizio Sociale interno e del personale medico, nei reparti dove questi bambini sono ospedalizzati, a volte per lunghi periodi, in attesa di trovare una famiglia adottiva, affidataria, un istituto o di poter fare ritorno a casa propria.
Giovanna Castelli, presidente, rimarca "l’esigenza di una maggiore tutela e una sempre più crescente attenzione per tutte quelle situazioni di disagio e abbandono che coinvolgono i minori, che sono il futuro generazionale di cui abbiamo grande responsabilità". Il disegno di legge delega tratta anche l’istituzione del Tribunale per le persone, per i minorenni e per le famiglie che di fatti sostituisce il Tribunale dei minorenni e svolge funzioni di competenza civilistica, penalistica e di sorveglianza. Per quanto riguarda gli episodi di violenza domestica perpetrati a danno di minori, la riforma prevede che in presenza di a violenza domestica siano assicurate, tra l’altro, adeguate misure di salvaguardia, l’abbreviazione dei termini processuali nonché specifiche disposizioni processuali e sostanziali per evitare la vittimizzazione secondaria, ossia il vivere da parte della vittima una situazione di forte disagio e grande sofferenza dovuta a una non corretta ed attenta gestione del caso da parte delle autorità preposte al controllo. Nel caso in cui un figlio minore rifiuti di incontrare uno o entrambi i genitori, il disegno di legge prevede che il magistrato, sentito il minore e assunta ogni informazione ritenuta necessaria, accerti con urgenza le cause del rifiuto ed assuma i provvedimenti nel superiore interesse del minore. In ogni caso, gli incontri tra genitori e figli devono avvenire, se necessario, con l’accompagnamento dei servizi sociali e non devono compromettere in alcun modo la sicurezza della vittima.
 

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