L'INTERVISTA

Bonelli: "Il caso Arnaldo è senza precedenti. Ora basta, deve tornare la calma"

di Luca Goffi
Il dirigente dell'Ufficio scolastico territoriale sulla vicenda del bidello Gerardo: "Non è possibile vivere la quotidianità scolastica in un clima così teso. Adesso serve una tregua"

«Una situazione come questa in passato non si era mai verificata. Siamo fuori dalla normalità». Le parole del dirigente dell’Ufficio scolastico territoriale di Brescia, Giuseppe Alfredo Bonelli, fotografano un caso senza precedenti.

Giuseppe Bonelli
Giuseppe Bonelli

La vicenda del liceo Arnaldo è sempre più tormentata, delicata e ingarbugliata. Il convegno-assemblea fra preside e docenti è terminato tra le polemiche, con uno degli studenti che sarebbe stato preso per il braccio e condotto in presidenza dal dirigente scolastico del liceo Tecla Fogliata. Tutto questo una settimana dopo la manifestazione di protesta per la pretesa che sarebbe stata avanzata dalla preside Tecla al bidello Gerardo Petruzzelli di una pulizia dei vetri della sua macchina parcheggiata nel cortile interno (quindi coram populo ). Senza perdere il consueto equilibrio, il provveditore agli studi provinciale rimarca con convinzione i propri auspici per quel che riguarda uno stato di cose che non può durare troppo a lungo.

 

Il suo primo pensiero su questa vicenda?

Non è possibile vivere la quotidianità scolastica in un clima così teso. Tutto quello che doveva accadere, è accaduto.

Ora cosa può succedere?

Adesso è necessaria una tregua da una parte e dall’altra. Quello a cui stiamo assistendo è un fatto inedito. Infatti, da quando ho ricoperto questo incarico, una situazione simile non si era mai verificata.

Intanto, mentre da ogni parte si auspica la ricomposizione della frattura tra corpo docente e preside, prosegue il lavoro dell’ispettore, l’autorità designata per ripristinare l’ordine.

Ho letto il comunicato sindacale perché mi è stato inviato e ci tengo a ringraziare tutti loro per avermi tenuto informato. Tuttavia, con un’ispezione in corso, ho volutamente interrotto qualsiasi tipo di contatto.

Per quale ragione?

Non voglio rendere più complicato il lavoro del dirigente che si sta occupando dell’Arnaldo.

La situazione è sfuggita di mano e forse richiede un passo indietro da parte di tutti: è questa l’unica strada per evitare che ulteriori complicazioni turbino ancora di più i ragazzi?

È giusto che all’interno di ogni istituto sia garantita l’autonomia nella gestione. Ma quanto è avvenuto non rientra nella normalità. Appellandomi alla sensibilità di tutti, spero che il lavoro dell’ispettore possa riportare al più presto un clima sereno e collaborativo.

L’escalation degli eventi, a partire dalla manifestazione di venerdì 14 ottobre, ha fatto precipitare l’Arnaldo in un caos: la via d’uscita in tempi brevi appare molto complicata.

In merito alla situazione che riguarda la preside non spetta a me decidere. Il mio auspicio è che le tensioni neppure troppo latenti si risolvano il prima possibile e che si possa ricostruire un rapporto collaborativo tra preside e docenti per il bene di tutti, in primis degli studenti. • . 

Suggerimenti