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Bonus edilizi, in quattro anni 283 modifiche e chiarimenti. Massetti: "Preoccupanti ripercussioni su imprese"

di Redazione web
Normativa introdotta nel maggio 2020, da allora segnata da molti "stop&go"

"La normativa sui bonus edilizi ha subìto, da maggio 2020 ad oggi, ben 283 modifiche e chiarimenti che hanno destabilizzato il mercato, la pianificazione dei lavori e l’impegno finanziario per la loro copertura, con inevitabili ripercussioni sull’esecuzione". E' quanto ha sottolineato Eugenio Massetti, presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia aggiungendo che "l’ennesimo intervento di modifica cambia nuovamente le regole ‘in corsa’, riducendo ulteriormente le deroghe alle opzioni per sconto e cessione dei crediti collegati ai bonus edilizi e accentuando le difficoltà operative di migliaia di imprese e committenti".

Un provvedimento che incide pesantemente, "sia nel metodo sia nel merito, su accordi contrattuali già conclusi che ora vengono vanificati con effetti retroattivi penalizzanti".  Un settore centrale per il Paese e per il Bresciano: su oltre 32mila imprese artigiane in provincia, oltre un terzo, circa 12mila imprese (il 38% del totale) è concentrato proprio nel settore delle costruzioni con un'occupazione di oltre circa 24mila addetti.

«Serve sostenere le imprese e proseguire la strada della riqualificazione immobiliare. Auspichiamo - ha aggiunto Massetti - interventi da parte del Parlamento per riportare equilibrio in alcune situazioni meritevoli di tutela e per salvaguardare i diritti di cittadini e imprenditori»

L'efficientamento energetico verso la direttiva "Case green"

Si conferma l’incognita per raggiungere gli obiettivi fissati dalla direttiva europea “Case green” per gli immobili residenziali e che prevede vari step per arrivare all’obiettivo ultimo del parco immobiliare ad emissioni zero entro il 2050 (del 16% dei consumi entro il 2030), con il 55% della riduzione di consumi proveniente dalla ristrutturazione del 43% degli edifici dalle prestazioni peggiori.

«L’auspicio – prosegue il presidente Massetti – è che vengano avviate quanto prima valutazioni per arrivare a un’azione che consenta una programmazione a medio-lungo termine per tutti gli interventi necessari. Servono incentivi per ridisegnare il futuro del settore. Incentivi di facile applicazione per imprese e famiglie. Certo, per evitare frodi ed errori del passato serve monitorare più attentamente il meccanismo. L’esperienza del Superbonus insegna che gli incentivi, rivolti a questo settore, sono un potente acceleratore di sviluppo per l’intera economia del territorio, ma basta con gli “stop and go” e i continui cambi in corsa delle regole. Servono incentivi anche più bassi ma stabili, tra il 50 ed il 60% ma certi, programmando i prossimi 15 anni stanziando in partenza le risorse necessarie e stabilendo gli edifici da cui partire: ad esempio dando la precedenza a quelli più energivori e vetusti». 

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