Caso Moratti: la Lega preme per un ministero

di Giuseppe Spatola
L’assessore Letizia MorattiMatteo Salvini (Lega)Giorgia Meloni leader di FdI
L’assessore Letizia MorattiMatteo Salvini (Lega)Giorgia Meloni leader di FdI
L’assessore Letizia MorattiMatteo Salvini (Lega)Giorgia Meloni leader di FdI
L’assessore Letizia MorattiMatteo Salvini (Lega)Giorgia Meloni leader di FdI

L’elezione del prossimo presidente della regione Lombardia si decide sull’asse Milano-Roma con un filo a doppia mandata che lega la nascita del nuovo governo e il caso di Letizia Moratti a Palazzo Lombardia. Giorgia Meloni di fatto ha le chiavi per la soluzione della crisi di giunta concretizzatasi nelle scorse settimane con la revoca «a parole» delle deleghe concesse da Attilio Fontana alla sua vicepresidente. Tutto in chiave elezioni dove nel centrodestra sono in corsa il presidente in carica e proprio Moratti. Fontana per il suo bis ha il sostegno della Lega e vanta quello degli altri partiti. Moratti invece sostiene di aver ricevuto garanzie su una «staffetta» al tempo del rimpasto. Un dualismo che inevitabilmente ha creato imbarazzo in giunta fino al 30 settembre, giorno in cui Fontana ha comunicato che il rapporto con Moratti si era ormai «incrinato». In questo senso nelle scorse ore Matteo Salvini è tornato alla carica con Giorgia Meloni perchè la Moratti abbia un incarico nel prossimo governo, così da disinnescare la bomba politica ed evitare problemi più seri alle urne. Fontana in Regione e Moratti al governo con un dicastero a cui l’ex presidente Rai e sindaco di Milano non possa dire «no». Il problema è che l'incarico alla Moratti non è stato ancora offerto, e se anche lo fosse, non è detto che lo accetterebbe. Per i collaboratori più stretti il vicepresidente non sta lavorando in questo senso. Ma se arrivasse una proposta seria e dagli interlocutori giusti sarebbe valutata seriamente. La formazione del governo potrebbe dunque portare a un esito opposto sbloccando quella «revoca» che, per Fontana, è solo sospesa, ma nient'affatto superata. Non solo, dopo che il governo sarà nato e comincerà a camminare, Fontana si aspetta che gli arrivi l'investitura ufficiale e definitiva del centrodestra, un passaggio che considera praticamente scontato. «Io credo che ci sarà la conferma del mio nome come candidato - ha ribadito Fontana - dopodiché si partirà per proporre un progetto e un programma per i prossimi cinque anni che spiegherà come vediamo la Lombardia e per il quale ci impegneremo». A Letizia Moratti, invece, non resterebbero che due possibilità: la prima desistere, la seconda è insistere con una candidatura contro il centrodestra. E d'altra parte a Fontana, che aveva appena finito di leggere con soddisfazione i dati lombardi che vedono la coalizione sopra al 50%, non resterebbe che prepararsi a una campagna elettorale a tre, con un avversario del centrosinistra e un'avversaria «in casa». Intanto il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, è pronto a scommettere che, anche con la possibilità di ricoprire il ruolo di ministro della Sanità, Letizia Moratti «rimarrà in campo per le regionali» in Lombardia. A dirlo è lo stesso sindaco, parlando con la stampa a Palazzo Marino. La possibilità di un ministero per Moratti «è una delle curiosità» di Sala in vista della formazione del prossimo governo di centrodestra. «Se dovessi fare una scommessa - ha detto Sala - credo rimarrà in campo per le regionali. Ma potrei essere smentito tra 48 ore». Tutto mentre si delineano i contorni della prossima sfida lombarda. «Per legge abbiamo un range che va dal 7 febbraio al 7 maggio - ha precisato ieri Fontana -. A oggi questo è il range a meno che il ministero non faccia una legge che vada in un'altra direzione». Il presidente ha poi smentito che ci sia tensione con l'assessore al Welfare Letizia Moratti. «Non c'è mai stata, stiamo lavorando benissimo insieme», ha risposto. Alla domanda se la scelta di Moratti di candidarsi in solitaria l'avesse infastidito, Fontana ha replicato che «io sto semplicemente aspettando conferma del fatto che sarò candidato». Tutto mentre Salvini prosegue l’opera di convincimento con la Meloni per piazzare nel governo il vice governatore vicino a Forza Italia. •.

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