il caso

Corda Molle a pagamento, in Provincia il tavolo istituzionale: "Solo il Governo può revocare il pedaggio"

di Cinzia Reboni
Presumibilmente il ticket potrebbe quindi scattare da gennaio 2025. Dall’incontro è emersa la disponibilità di rivedere il piano finanziario, che prevede per obbligo di contratto il pedaggiamento con sistema free flow (senza i caselli tradizionali ma attraverso portali dotati di dispositivi elettronici)

Autovia Padana detta le condizioni per evitare che la Corda Molle diventi a pagamento. L’ultima parola spetta però soltanto al ministero per le Infrastrutture e i Trasporti. Nessun altro potrà modificare la concessione, secondo un accordo siglato nel 2018 che prevede il pagamento del pedaggio con modalità free flow.

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È quanto emerso ieri, 9 maggio, nel corso di un incontro a Palazzo Broletto, convocato dalla Provincia, che ha invitato la delegazione dei sindaci dei Comuni affacciati sul raccordo autostradale Filippo Spagnoli di Montirone, Renato Pasinetti di Travagliato e Fabrizio Scuri di Cazzago. Erano presenti anche rappresentanti di Camera di Commercio, Confindustria Brescia, Fai Federazione autotrasportatori e Ascab.

Il tavolo istituzionale

Al Tavolo di confronto anche l’amministratore delegato Stefano Della Gatta e il direttore tecnico di Autovia Padana, e due funzionari del ministero. Trovare un compromesso è possibile, ma ad una sola condizione: Autovia Padana, società che fa parte del Gruppo Gavio, la stessa che gestisce l'autostrada A21, chiede la garanzia di rientrare dell'investimento già fatto, circa 160 milioni di euro, a cui vanno aggiunti i valori delle manutenzioni negli anni di gestione.

«Abbiamo vinto una gara che prevedeva vari investimenti, con l'urgenza del completamento della Corda Molle – ha sottolineato Della Gatta -: tutto questo a favore di ricavi derivanti dal pedaggio. C'è la disponibilità a modulare diversamente il pagamento, ma nel rispetto degli investimenti fatti e con il ritorno previsto nell'offerta di gara».

Autovia Padana non ha di fatto nessun titolo per applicare uno “sconto”, e il ministero, per non andare incontro ad una violazione della normativa europea sugli aiuti di Stato, potrebbe bypassare il problema solo con un aggiornamento del Piano economico finanziario o ampliando la concessione.

Piano finanziario da rivedere

I rappresentanti del ministero e di Autovia Padana hanno comunque espresso ieri la disponibilità a rivedere il piano finanziario, che prevede per obbligo di contratto il pagamento del pedaggio, «la cui modifica non può essere approvata prima della fine dei lavori», che dovrebbero terminare entro ottobre. Dopo di che, saranno necessarie tutte le verifiche da parte del ministero. Presumibilmente il ticket potrebbe quindi scattare da gennaio 2025.

L’incontro decisivo

Nelle prossime settimane la Provincia incontrerà il ministro Matteo Salvini, che recentemente ha promesso il transito gratuito sulla bretella - ma «confondendo» i portali di rilevazione dei mezzi in transito con semplici sensori per il controllo del flusso - e il mese prossimo sarà riconvocato il Tavolo.

«Viste le criticità che il pedaggio comporterebbe sia in termini di riversamento del traffico sulla viabilità secondaria sia in termini di impatto economico su privati e aziende, l’obiettivo comune resta quello di trovare soluzioni alternative che, attraverso specifici esoneri, tutelino i residenti e gli operatori economici», afferma il presidente della Provincia Emauele Moraschini.

L'accordo

Al momento resta dunque in vigore l’accordo del 2018. La conferma arriva dall'installazione dei portali per fotografare la targa dei mezzi in transito sulla Corda Molle. Già fissata anche la quota: 10 centesimi a chilometro per le auto, tra i 20 e i 25 centesimi per i mezzi pesanti.

Cifre che, secondo i sindaci, sono esorbitanti, con il rischio che i veicoli tornino a «soffocare» i paesi, trasformando lo strategico raccordo Ospitaletto-Montichiari in una sorta di «cattedrale nel deserto». Il nodo resta appunto reperire i 160 milioni che in teoria non possono neppure essere trasferiti dal fondo Pnrr per opere di miglioramento della viabilità. D'altro canto Autovia Padana ha dei doveri nei confronti dei propri soci.

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La nota della Provincia 

La Corda Molle e il presunto inserimento del pedaggio sono stati al centro di un tavolo istituzionale questa mattina 9 maggio, a Palazzo Broletto tra i rappresentati della Provincia e i sindaci interessati. Presenti anche la Camera di Commercio, Confindustria Brescia, Fai e Ascab, l’amministratore delegato di Autovia Padana e il direttore tecnico (concessionario) e due funzionari del ministero per le Infrastrutture e Trasporti (concedente).

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Dall’incontro è emersa la disponibilità del concessionario e del concedente di rivedere il piano finanziario, che prevede per obbligo di contratto il pedaggiamento con sistema free flow (senza i caselli tradizionali ma attraverso portali dotati di dispositivi elettronici), la cui modifica non può essere approvata dal concedente prima della fine dei lavori. Il concessionario ha ribadito la necessità di valutare possibili interventi solo con il presupposto del recupero dell’investimento già fatto (circa 160 milioni). Il concedente ha spiegato che ogni modifica della concessione deve essere precedentemente approvata dal ministero.

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I prossimi step

I lavori di completamento della Corda Molle dovrebbero terminare entro ottobre 2024. Nelle prossime settimane la Provincia di Brescia incontrerà il ministro Salvini, che anche recentemente ha promesso la gratuità del transito sulla bretella, e il prossimo mese sarà riconvocato il tavolo.

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"Viste le criticità che il pedaggiamento comporterebbe sia in termini di riversamento del traffico sulla viabilità secondaria sia in termini di impatto economico su privati e aziende - scrive in una nota la Provincia -, l’obiettivo comune, auspicato da tutti i partecipanti al tavolo odierno, resta quello di trovare soluzioni alternative che, attraverso specifici esoneri, tutelino i residenti e gli operatori economici".

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