IL CASO

Cumuli di rifiuti abbandonati nella discarica a cielo aperto in via Don Vender

di Claudio Campesi
Immondizia di ogni genere e scarti di lavorazioni edili abbandonati dolosamente da mesi nel quartiere di Urago Mella a Brescia
Un’immagine in grado  di rendere l’idea dello stato di degrado della zona
Un’immagine in grado di rendere l’idea dello stato di degrado della zona
Un’immagine in grado  di rendere l’idea dello stato di degrado della zona
Un’immagine in grado di rendere l’idea dello stato di degrado della zona

 Quintali e quintali di rifiuti abbandonati in prossimità dell’argine del fiume Mella. Una piccola discarica a cielo aperto. Tra il verde incolto che cresce accanto al parcheggio in via Don Vender, vi sono almeno una ventina di sacchi di materiali gettati alla rinfusa, abbandonati da tempo. Sacchi neri di plastica pieni di bottiglie di birra e immondizia generica fanno da contorno ad un’ingente mole di materiale edile lasciato a deturpare un paesaggio potenzialmente piacevole, con il fiume a pochi metri.

Rifiuti non recenti

E non tutto il cumulo di ciarpame è recente. «Parcheggio sempre in zona - racconta una giovane studentessa della vicina accademia Laba - e questi rifiuti sono lì da mesi». Ad interessarsi della questione era stato soprattutto il consiglio di quartiere di Urago Mella che, su segnalazione dei residenti, ha aperto un canale di interlocuzione con l’amministrazione cittadina e i proprietari privati dell’area di sosta. Area nelle disponibilità di privati ma accessibile e fruibile al pubblico.

Avviata la procedura di rimozione

Nel frattempo Aprica ha «avviato la procedura di rimozione e smaltimento a cura del settore tutela ambientale del Comune di Brescia»: questo si legge su due grandi teli da imballaggio che la società ha posizionato sopra due grossi cumuli di laterizi e materiali simili indicando altresì di «non spostare o manomettere» il tutto. Dopo un primo sopralluogo di Aprica è stata disposta l’uscita degli operatori per imballare gli scarti edili e seguirà poi la fase di effettivo prelievo e smaltimento degli stessi. Fase, quest’ultima, cui gli stessi addetti Aprica non sanno ancora dare un termine temporale essendo l’intervento subordinato all’evasione dell’elevato numero di richieste che la società riesce a portare a termine.

Il problema è che, nel frattempo, ai sacchi monitorati dalla società di smaltimento si sono sommati altri quintali di rifiuti non ancora controllati e censiti. Una situazione che dura ormai da tempo, e che a questo punto necessita di una soluzione a breve.

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