GROSSO D’ORO. Lo scrittore di Caino, scomparso in agosto, soffriva dalla nascita di una grave forma di distrofia muscolare trasformata in occasione di condivisione

Flavio Emer, quando
la disabilità comunica la vita

di Alessandro Maffessoli
Flavio Emer è morto il 13 agosto scorso all’età di 46 anni
Flavio Emer è morto il 13 agosto scorso all’età di 46 anni
Flavio Emer è morto il 13 agosto scorso all’età di 46 anni
Flavio Emer è morto il 13 agosto scorso all’età di 46 anni

Alessandro Maffessoli

Triumplino di Caino, nato il 22 giugno 1969, Flavio Emer è stato uno scrittore capace di trasformare la propria disabilità in una forma comunicativa. Nato con la distrofia muscolare in forma mielogena sin da piccolo ha sentito il bisogno di comunicare col prossimo e col mondo esterno. Tramite un sofisticato sistema di computer è riuscito a intraprendere la propria attività di scrittore che ha portato avanti nel corso degli anni con grande successo grazie alla pubblicazione di tre libri.

La prima opera a entrare nella sua bibliografia è «Il mio cielo è diverso» (edizioni Paolin - Mondadori) pubblicato nel 1993. In seguito riuscirà a pubblicare anche «Sensi in-continenti» (2009, copyright dell’autore) e «Il corponauta. Appunti di viaggio di uno spirito libero», datato 2011 (Arti Edizioni).

La distrofia muscolare, di cui ha sofferto fin dalla nascita, nell'adolescenza gli causò crisi che ridussero gravemente la sua capacità motoria. A 14 anni un aggravamento lo portò in uno stato di coma, e perse l'uso delle mani. La sua forte e coraggiosa volontà di comunicare e raccontare l'esperienza di vita con una forte e invalidante disabilità l’ha portato a cercare ogni mezzo per realizzare il suo desiderio, e questo si è tradotto nell'uso di un sofisticato sistema di scrittura al computer. Un software trasformava per lui le parole in videoscrittura, e il computer, che chiamava «Oby One Kenoby» sostituì di fatto le sue mani.

IMPEGNO come scrittore e nel sociale. Flavio Emer ha scritto al computer i suoi libri, e il ricavato dalle vendite è stato sempre devoluto ad associazioni benefiche che seguivano persone in difficoltà.

La sua capacità di vivere la fantasia, in un’infermità fisica ma non mentale, lo ha portato anche a collaborare con il «Corriere della Sera» sulle cui pagine, nei suoi due ultimi anni di vita, ha tenuto una rubrica intitolata «Cronache dalla carrozzina».

La sua passione per la scrittura lo ha tenuto attivo fino alle ultime settimane di vita, prima del nuovo aggravarsi delle sue condizioni fisiche.

Flavio Emer era molto legato al mondo del sociale e ai più giovani, tanto che negli ultimi anni era sempre stato in prima linea per la promozione del concorso letterario intitolato allo storico cronista di «Bresciaoggi» Giorgio Sbaraini promosso da «Il Giornale del Gussago Calcio» e riservato ai ragazzi delle scuola media del comune franciacortino.

L’aggravarsi della sue condizioni ha portato Flavio Emer a spegnersi lentamente il 13 agosto scorso, vegliato a turno da tutti gli amici incontrati lungo cammino della sua vita.

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