DIFESA

Gli F-35 volano da Ghedi all’Alaska. La prima volta alle grandi manovre

di Valentino Rodolfi
La più ampia formazione mai vista dei nuovi aerei del 6° Stormo partecipa alle esercitazioni in Usa fino al 3 maggio
Un F-35 del 6° Stormo di Ghedi: dei sette finora consegnati, cinque sono alle manovre in Alaska
Un F-35 del 6° Stormo di Ghedi: dei sette finora consegnati, cinque sono alle manovre in Alaska
Un F-35 del 6° Stormo di Ghedi: dei sette finora consegnati, cinque sono alle manovre in Alaska
Un F-35 del 6° Stormo di Ghedi: dei sette finora consegnati, cinque sono alle manovre in Alaska

Non si era finora mai vista uscire compatta dall’Italia una così ampia formazione dei nuovi F-35, i cacciabombardieri di «quinta generazione» che stanno gradualmente sostituendo i vetusti Tornado (che volano nei cieli bresciani dal 1982) in forza al 6° Stormo di Ghedi, finora consegnati in sette esemplari all’Aerobase della bassa bresciana. Di questi sette, ben cinque sono partiti da Ghedi per l’Alaska, negli Usa, dove fino al 3 maggio parteciperanno all’esercitazione Nato «Red Flag» con simulazioni realistiche di situazioni operative complesse, alla «Top Gun» per far capire a chi ha visto il film. Un contesto al quale l’Aeronautica militare italiana partecipa con un’abbondanza di assetti che non si vedeva da tempo.

Una vera «spedizione»

Oltre ai cinque F-35 del 6° Stormo ghedese ci sono un altro cacciabombardiere dello stesso tipo dal 32° Stormo di Amendola, ben sei caccia Eurofighter da Grosseto, Gioia del Colle, Trapani Birgi e Istrana, due grandi aerei per il rifornimento in volo Kc-767A e un velivolo «radar» G-550 da Pratica di Mare, incursori del 17° Stormo, avieri e personale tecnico da tutti i reparti coinvolti. Una vera «spedizione».

In Alaska, all’Aerobase americana di Eielson, si addestreranno in modo realistico al combattimento insieme ad assetti dell’aviazione Usa (ci sono gli F-35 del 354° Stormo americano con tre interi gruppi di volo e uno squadrone di aviazione navale dei Marines) insieme a personale e assetti dell’aviazione olandese in ambito Nato.

Alle «grandi manovre»

Sono quelle che un tempo si chiamavano «grandi manovre»; nel dibattito di questi mesi sulla presunta impreparazione delle forze armate europee di fronte allo scenario di grandi conflitti, un tema più volte evocato è il fatto che le esercitazioni si svolgano da molto tempo solo su piccola scala, mai su grandi formazioni; non stavolta.

Come spiega il sito specializzato «Analisi Difesa», in Alaska i piloti degli F-35 di Ghedi, aerei relativamente nuovi, ancora in attesa di un upgrade e di un pieno sviluppo delle loro potenzialità tecniche, «consolidano le capacità d’impiego dei sistemi d’arma in dotazione e la validità delle rispettive tattiche, mediante l’organizzazione ed il coordinamento di “pacchetti” costituiti da un elevato numero di velivoli (c.d. Large Force Employment), potenziando al contempo la capacità di operare congiuntamente con altri».

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