il messaggio

Tremolada: «Ho un’altra speranza di vita e provo grande riconoscenza»

Il vescovo di Brescia sarà sottoposto a trapianto di midollo. Ora vuole ringraziare il donatore. «Una persona sconosciuta e di grande generosità ha compiuto un atto d'amore Gioisce anche il cuore di Dio»
Il vescovo di Brescia, monsignor Pierantonio Tremolada
Il vescovo di Brescia, monsignor Pierantonio Tremolada
Il vescovo di Brescia, monsignor Pierantonio Tremolada
Il vescovo di Brescia, monsignor Pierantonio Tremolada

 

 

La settimana scorsa l’annuncio e il saluto; ieri un messaggio di ringraziamento verso chi, nei prossimi giorni, gli permetterà di avere una speranza. Sono giornate intense, molto intense, per il vescovo di Brescia, monsignor Pierantonio Tremolada, che sta affrontando la difficile prova di una dura malattia. Ma dalle sue parole traspare anche un sentimento di fiducia, di speranza, grazie al gesto di una persona che si è dimostrata buona in maniera assoluta. «Grazie alla generosità di una persona, che rimarrà sconosciuta, mi è stata data un’ulteriore speranza di vita. Potete immaginare quanto sia grande la mia riconoscenza. Il gesto di questa persona è un vero e proprio atto d’amore, compiuto in totale gratuità. In questo caso a trarne beneficio sono io. Vorrei allora cogliere l’occasione per un appello a tutti i giovani: “Tipizzatevi“, date la possibilità con la vostra compatibilità di aiutare chi, come me, necessità di un trapianto di midollo osseo. Farete così un dono impagabile, un dono che vale la vita». Questo il sentito appello ai giovani lanciato dal vescovo monsignor Pierantonio Tremolada, attraverso l’Admo (Associazione donatori midollo osseo).

Come ricordato, nei giorni scorsi monsignor Pierantonio aveva annunciato la necessità di assentarsi dalla Diocesi di Brescia per alcuni mesi proprio per un trapianto di midollo osseo, previsto nei prossimi giorni, all’inizio di luglio, all’ospedale San Gerardo di Monza. Un intervento che allontanerà monsignor Pierantonio dai suoi fedeli presumibilmente fino a Natale. Il trapianto è reso possibile grazie al donatore geneticamente compatibile, che permetterà al vescovo di continuare a vivere. «La ricerca della compatibilità - spiega l’associazione - avviene attraverso la tipizzazione. Avere tra i 18 e i 35 anni, pesare almeno 50 chili ed essere in buona salute. Solo 1 su 100.000 è il “tipo giusto“, lo scopo principale di Admo è cercare di “tipizzare“ attraverso un semplice esame del sangue o prelievo di saliva i possibili donatori, che saranno poi inseriti in una banca dati e se compatibili, richiamati per l’adesione alla donazione». «Un ringraziamento quindi va ad Admo che ha reso possibile il tutto» ha concluso monsignor Tremolada nella sua lettera-appello. «Lasciatemi anche dire, da Vescovo, che un dono come questo farà gioire il cuore stesso di Dio». •. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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