il caso

Il Freccia Rossa, storia senza fine tra siringhe e varchi aperti

di Marta Giansanti
Entrare nel mall abbandonato è facilissimo non solo dal parcheggio ma anche dalle porte scorrevoli degli ingressi principali ormai spalancate
Altro che blindatura: al Freccia Rossa si entra semplicemente passando dall'ingresso principale (Foto OnlyCrew)
Altro che blindatura: al Freccia Rossa si entra semplicemente passando dall'ingresso principale (Foto OnlyCrew)
Altro che blindatura: al Freccia Rossa si entra semplicemente passando dall'ingresso principale (Foto OnlyCrew)
Altro che blindatura: al Freccia Rossa si entra semplicemente passando dall'ingresso principale (Foto OnlyCrew)

È sempre la solita storia. E lo è ormai da diversi mesi (se non anni): il Freccia Rossa è sempre più una zona off-limits; terra di piccoli spacciatori, di episodi di microcriminalità, di tossicodipendenti e casa di migranti e di italiani senza fissa dimora. A nulla sono valse le misure disposte da un tavolo ad hoc convocato lo scorso aprile in Questura che imponeva la chiusura, tramite interventi in muratura o cancellate, della quasi totalità del parcheggio del mall cittadino (ad eccezione dell’area arancione) e di mettere in sicurezza l’intera area.

Il mall «terra di nessuno»

Entrare nel tempio dello shopping, trasformato in una cattedrale deserta, e «impossessarsi» dall’ampio parcheggio, sono un’impresa facile. Alla portata di tutti: le porte scorrevoli bloccate sono state aperte, divelta la maniglia all’ingresso alle scale di emergenza su viale Italia e i parcheggi come tutto il centro sono tornati ad essere terra di nessuno. Qualche guardia giurata cerca di controllare la zona, confermano le poche attività nei dintorni, ma ovviamente non basta. «La zona necessita di un presidio costante, strutturato e più ampio».

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Perché la struttura all’interno tra le vetrine chiuse, così come lungo buona parte del suo perimetro, è abitato: lo dimostrano i giacigli di fortuna e l’odore nauseabondo che si respira una volta varcati gli ingressi non più serrati. A facilitare le attività di illegalità, da pochi giorni, è anche la nuova ed ennesima chiusura della rimessa delle auto: sono stati vandalizzati i quadri elettrici, fanno sapere da Brescia Mobilità. Interdetta quindi l’area arancione a tutti i cittadini. L’unica zona ancora accessibile è quella destinata ai fruitori dello Skyline 18. Un problema, però, per tutti gli altri. Specialmente per alcuni residenti di una delle palazzine tra viale Italia e via Somalia: quando infatti venne costruito il Freccia Rossa, la proprietà utilizzò una porzione di terreno di pertinenza di uno dei condomini. In cambio gli abitanti avrebbero potuto usufruire del parcheggio, a prezzi calmierati.

Non più, almeno da qualche giorno

Costretti a lasciare la propria auto all’esterno, nei posteggi a ridosso del parco Venturini, con il rischio molto elevato di subire atti di vandalismo. Lo hanno denunciato, su queste colonne, pochi giorni fa: «La preoccupazione è altissima: spaccano i finestrini delle automobili, rubano biciclette e la sicurezza personale non è più garantita». Lo dimostrano i vetri che tappezzano le strisce blu dei posti auto. Ma non solo. A pochissimi passi dai giochi per bambini ieri pomeriggio, buttata dentro una delle aiuole, c’era una siringa. Lasciata lì, alla mercé di tutti.

Le mosse della politica

La Loggia, al momento ha deciso di non esprimersi, ma con tutta probabilità lo farà entro la fine della settimana. Nel frattempo il centrodestra ha richiesto al presidente Luca Pomarici la convocazione «straordinaria e urgente della commissione Sicurezza» chiedendo inoltre che sia presente il curatore fallimentare «per conoscere effettivamente il reale stato della situazione e avanzare così possibili contromisure».

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