LE MOTIVAZIONI

Il gip: «Potenziale rischio di atti di emulazione»

Pluda con i no-vax a Verona
Pluda con i no-vax a Verona
Pluda con i no-vax a Verona
Pluda con i no-vax a Verona

«Se vogliamo distruggere il nemico dobbiamo usare la stessa arma "la paura" e la loro paura è la nostra unione. Non ci sono altre soluzioni». Non ha dubbi Paolo Pluda, quando mancano pochi minuti al lancio delle molotov. Ma altrettanto certo di cos'era avvenuto e soprattutto di chi ha agito è il procuratore capo di Brescia Francesco Prete: «soggetti vicini ad una destra anomala, non inquadrabile in schieramenti già noti». Soggetti che nelle intercettazioni non lasciano dubbi: «Eh! Allora, le bottiglie che sono esplose, è un po' difficile che un pezzo sia stato più grosso di così. Però non si sa mai. C'era la bottiglietta che abbiamo usato per bagnare gli stracci fuori in plastica, cretini che non l'abbiamo buttata via. MI è venuto in mente dopo».

L'azione, secondo quanto scrive il gip «risulta riferibile a entrambi gli indagati, giacché lo stesso Pluda nel chiosare la responsabilità del complice afferma: "Eh là è sufficiente che hanno trovato un'impronta sul vetro e lui lo bloccano subito"». Nell'ordinanza del gip è poi riportato come emerge dai post pubblicati dagli indagati, che «tale gesto aveva come scopo non solo ostacolare il piano sanitario, ma risvegliare la coscienza critica della cittadinanza, composta, accedendo al gergo dei sodali, composto da "pecore" e "servi": va dunque segnalato che ove l'azione degli indagati si fosse dispiegata con le più gravi modalità programmate, avrebbero avuto una risonanza maggiore, suscitando potenziali atti di emulazione, con l'ulteriore pericolo di ulteriori aggressioni al numero di vaccini disponibili».

Per il gip «il proliferare di attentati quale quello agevolmente organizzato da Pluda e Zanardelli in pochi minuti potrebbe influire sull'adesione della popolazione all'unica proposta terapeutica ad oggi disponibile». Un'azione, quella degli indagati, che «mirava ed era idonea a recare un grave nocumento agli interessi nazionali, in quanto suscettibile d'avere un reale impatto intimidatorio». M.P.

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