AMBIENTE

Lago di Garda, com'era e com'è: finalmente un tesoretto estivo di «oro blu»

di Luciano Scarpetta
Le abbondanti piogge hanno dato più certezze agli agricoltori, meno al comparto turistico. Rispetto a un anno fa il livello idrometrico ora evidenzia 17 centimetri in più: scongiurato il rischio siccità fino a fine luglio

La «Carica dei 101» è il titolo del film che può calzare a pennello oggi per il lago di Garda. Tanti sono in effetti i centimetri raggiunti dall’invaso benacense, “caricato” in queste ultime settimane dalle abbondanti precipitazioni che hanno riportato il bacino a quote più che dignitose per il periodo, o forse, date le premesse di fine inverno, oltre le più rosee previsioni.  Alla resa dei conti parliamo per ora di ben 17 centimetri in più rispetto alla misura registrata nel 2022 alla stessa data, quando il lago di Garda misurava +84 centimetri sopra lo zero idrometrico di Peschiera.

Qualche numero da...lago

Se pensiamo che ogni centimetro di acqua del Garda corrisponde a 3,7 milioni di metri cubi, solo nella prima fase di giugno, quando il lago è passato dai 91 centimetri di inizio mese ai 101 abbondanti di oggi, sono entrati in soli otto giorni, la bellezza di 37 milioni di metri cubi di acqua. Giusto per rendere ancora meglio l’idea, al primo di gennaio il lago era ai minimi storici e segnava solo +42 centimetri sullo zero idrometrico. E non è certo finita qui, considerato che per i prossimi giorni è prevista ancora instabilità meteo sull’Italia settentrionale.

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L'agricoltura festeggia, molto meno il turismo 

Se a livello turistico più di qualcuno sulla riviera inizia adesso a storcere il naso per il meteo ancora ballerino, il comparto agricolo sorride invece a trentadue denti risollevando prospettive d’annata che solo a Pasqua parevano catastrofiche. Praticamente le piogge arrivate da metà aprile hanno ritardato di un paio di mesi l’inizio della stagione irrigua che per il Garda ha sempre significato in passato, l’apertura dei “rubinetti” all’edificio scolmatore di Salionze dai primi giorni di aprile. Ora invece, siamo quasi a metà giugno e i deflussi sono ancora regolati a solo 35 metri cubi al secondo. In verità mercoledì pomeriggio da 18 metri cubi al secondo erano aumentati a 47, poi dopo le piogge della nottata sul mantovano, ieri mattina alle 9 sono nuovamente diminuiti di 12 metri cubi al secondo. La ripartizione? Nel Mincio passano 11 mc/sec, 20 mc/sec al canale Virgilio destinati all’irrigazione ed i restanti 4 al canale Seriola.

Ceresa: "Si fa di necessità virtù"

«Si fa davvero di necessità virtù – spiega il segretario generale della Comunità del Garda Pierlucio Ceresa –, come avevamo peraltro già stabilito ad inizio primavera quando la siccità pareva non finire mai, provando a risparmiare ad ogni occasione possibile ogni quantità di acqua del lago in previsione del clou dell’estate, predisponendo proprio come nelle ultime 24 ore, più interventi all’edificio regolatore di Salionze». Operazioni rese peraltro possibili nello specifico grazie anche alla sensibilità dimostrata dai Consorzi di Valle del Mincio anche loro “interessati” a mantenere le scorte di acqua gardesane in previsione magari dei prossimi, più difficili mesi, sotto il profilo meteo. «Dodici metri cubi in meno in uscita al secondo sembrano pochi – sottolinea Ceresa – ma alla resa dei conti è una bella quantità di acqua in meno che non va sprecata».

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Fino alla fine di luglio il rischio siccità è scongiurato

Si inizia quindi a vedere il bicchiere mezzo pieno? «Con una misura del genere a tre cifre dei livelli delle acque del lago, possiamo affermare che il capitolo siccità fino alla fine di luglio è scongiurato. Del resto - fa notare Ceresa - era da un anno abbondante che il lago non era in queste condizioni. Restano però per completare la stagione irrigua i mesi di agosto e settembre. Vediamo, certo che con 15, 16 centimetri in più rispetto allo scorso anno alla stessa data, possiamo essere un po’ più tranquilli. Da come si era messa a fine primavera, adesso sembra passato un secolo». Ieri in effetti gli afflussi erano registrati in 77,5 metri cubi al secondo, più del doppio delle uscite con un bacino adesso pieno al 76%. Tutta un’altra storia.

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