Le nuove soluzioni per la sanità di base

Medico di famiglia a pagamento? Brescia dice «no»

di Irene Panighetti

Riceve molte critiche l’attivazione, avvenuta nei giorni scorsi in provincia di Padova, di un medico di base privato, chiamato «Familydoc», che offrirebbe meno attese, accessi facilitati, prescrizione di ricette e minime complicazioni burocratiche ma a pagamento (tariffa media 50 euro). Nel Bresciano non esiste, almeno per ora, un’esperienza simile: ci sono ambulatori privati che offrono prestazioni anche in urgenza, ma non in emergenza e non in vece del medico di base.

Del resto il medico di famiglia, «e non uso questo termine a caso – commenta il presidente dell’Ordine dei medici di Brescia Ottavio di Stefano – è quel professionista della sanità che ti conosce dalla nascita, è quello che conosce le tue criticità, le tue cronicità, il tuo contesto di vita e di lavoro. È una figura insostituibile che però oggi ha perso attrattiva. Il fatto che solo si faccia questa ipotesi è l’epifenomeno del fatto che se non si rafforza la medicina territoriale il sistema sanitario nazionale è destinato a morire».

Lo ha ripetuto tante volte Di Stefano, e con lui l’Oms e tante altre istituzioni: «La medicina territoriale è diventata meno attrattiva per i medici, lo testimonia il fatto che il corso di medicina di formazione triennale vede non coperte tutte le disponibilità dei posti. Questo lavoro dovrebbe essere reso nuovamente attrattivo perché, come ha scritto anche Atul Gawande un grandissimo neurochirurgo, è il medico di base che ti salva la vita e che determina una buona qualità della tua vita».

Se il presidente dell’Ordine porta il punto di vista dei professionisti della sanità, Gian Antonio Girelli, onorevole del PD e esponente della Commissione affari sociali della camera, fa sentire la voce della politica: «Il medico di famiglia a pagamento è l’ultima cosa che speravo di sentire. Si tratta di un’iniziativa discutibile e il fatto stesso che ci sia stata la necessità di arrivare a pensare un servizio simile dimostra che il nostro sistema sanitario nazionale è veramente al collasso. Un medico di famiglia a pagamento è un servizio contro ogni logica di mutua assistenza: peculiarità del medico di medicina generale è quella di mettere al centro la persona, favorendo la prevenzione e la collaborazione con altri specialisti, cercando di fornire le cure necessarie». Girelli chiede quindi chiarezza al Ministro Schillaci su una situazione che definisce «vergognosa, che va ancora una volta nella direzione di smantellare il servizio sanitario nazionale accessibile a tutti e a tutte le cittadine e i cittadini».

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