la deposizione/2

Mirto Milani: «Mi voglio scusare per quanto è accaduto»

di Redazione web
Le parole del ragazzo, accusato della morte di Laura Ziliani insieme alle figlie della donna, Silvia e Paola Zani, nel corso del processo per il delitto di Temù
Mirto Milani fa parte del "trio criminale" che ha ucciso Laura Ziliani, l'ex vigilessa di Temù
Mirto Milani fa parte del "trio criminale" che ha ucciso Laura Ziliani, l'ex vigilessa di Temù
Mirto Milani fa parte del "trio criminale" che ha ucciso Laura Ziliani, l'ex vigilessa di Temù
Mirto Milani fa parte del "trio criminale" che ha ucciso Laura Ziliani, l'ex vigilessa di Temù

Anche Mirto Milani è presente in aula, oggi, per l'udienza del processo sul delitto di Laura Ziliani Il ragazzo, imputato insieme alle figlie della vittima,    ha preso la parola dopo la deposizione di Silvia Zani.   «Ammetto i fatti così come sono stati contestati. I fatti sono accaduti come sono stati descritti da Silvia Zani» ha detto alla Corte.  «Mi voglio scusare per quanto è accaduto. Avevo confessato questo mio pentimento agli psicologi e agli psichiatri durante la pausa dell'interrogatorio. In quell'occasione ho avuto un crollo emotivo».  Mirto Milani ha poi confessato di aver meditato il suicidio. «Dopo aver subito varie violenze in carcere a Canton Mombello avevo deciso di suicidarmi, avevo fatto una cappio».

 In seguito alla domanda diretta del presidente Spanò, Mirto Milani ha precisato: «Potrei essere stato io ad aver proposto l'omicidio». Il ragazzo ha  ripercorso la dinamica della notte dell'omicidio. «Dovevamo fermarci. Ho detto a Paola: "convinciamo Silvia a desistere", ma Silvia ha chiamato Paola e Paola è entrata nella stanza. Pregavo che non succedesse nulla. Quando ho sentito un grido soffocato, ho realizzato dell'accaduto. Mi sono mosso, sono arrivato sulla porta della camera. Era aperta e nella penombra ho visto Silvia che stava strangolando e Paola che teneva la madre. Me ne fossi andato, avrei perso le ragazze e non avrei voluto perderle».

Mirto Milani ha chiesto pubblicamente scusa ai propri genitori. «Quando i miei genitori sono venuti a trovarmi in ospedale mio padre mi ha detto: "Io ero pronto a vendere la casa per dimostrare la tua innocenza. Credevo fossi innocente". Io chiedo perdono ai miei genitori per averli ingannati.

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