la tragedia

Morto sui binari a Chiari: la ricostruzione dell'incidente resta complicata

di Mario Pari
Polfer al lavoro per ricostruire la dinamica della disgrazia costata la vita a Joao Rolando Lima Martins
La tragedia è avvenuta a Chiari
La tragedia è avvenuta a Chiari
La tragedia è avvenuta a Chiari
La tragedia è avvenuta a Chiari

Una notte di nebbia, non solo da un punto di vista climatico. Quella tra lunedì e martedì, lungo i binari a poche centinaia di metri dalla stazione di Chiari, è una nebbia rimasta fitta anche dopo gli interrogatori dei colleghi di Joao Rolando Lima Martins. Il 51enne portoghese è morto dopo essere stato investito da un treno quando la mezzanotte di lunedì era passata da pochi minuti.

Le testimonianze

Per tutta la giornata di martedì la Polfer di Brescia è stata impegnata nella ricostruzione della disgrazia, raccogliendo le testimonianze degli altri componenti della squadra di trasfertisti, provenienti da diverse nazioni e dipendenti della ditta Rebaioli S.p.a. di Darfo che lavora per Terna S.p.a. Tutte persone molto esperte, a partire dalla vittima che lavorava per la ditta camuna da una ventina d’anni.

L’attività che la squadra avrebbe dovuto svolgere non riguardava in alcun modo i binari, ma un traliccio di Terna situato a una quindicina di metri dalla ferrovia. Si trattava di far passare dei cavi sopra quelli ferroviari e questo sarebbe dovuto avvenire 45 minuti dopo la mezzanotte, orario in cui sarebbe iniziato il blocco dei treni.

In particolare si sarebbe proceduto a privare di energia elettrica i cavi ferroviari per consentire di far passare in sicurezza quelli destinati al traliccio. Il 51enne portoghese non aveva alcun compito che richiedesse la sua presenza sul traliccio. Questo anche per quanto riguarda la presenza sui binari, completamente estranei all’attività da svolgere.

Tutto ciò quindi rende inspiegabile l’attraversamento, a maggior ragione in un momento in cui i treni non erano ancora stati fermati e con una nebbia molto fitta.

A differenza di quanto emerso in un primo momento, nessun collega della vittima avrebbe assistito all’attraversamento. Tra loro, anche il fratello di Joao Rolando Lima Martins.

La vittima dell’incidente lascia la moglie e una figlia. La salma si trova all’ospedale civile di Brescia, e non dovrebbe esserci l’autopsia, per cui il rimpatrio dovrebbe avvenire in tempi brevi. Ma rimangono, in ogni caso, tutti gli interrogativi sul perchè l’operaio, con una simile esperienza si trovasse sui binari in quel momento.

Tante incognite

Il punto previsto per l’attraversamento è un sottopasso ad alcune centinaia di metri dal luogo dell’incidente. Tutto quindi si rivela molto complesso nella ricostruzione a causa della fitta nebbia e della velocità molto alta a cui è avvenuto l’investimento. Quanto accaduto ha ovviamente colpito in particolar modo chi dirige e lavora alla Rebaioli Spa che in una nota, martedì ha dichiarato tra l’altro: «La società è molto scossa per il tragico evento e sarà vicina in ogni modo alla famiglia del proprio dipendente che si è sempre distinto per professionalità e serietà nei suoi quasi vent’anni di lavoro con Rebaioli». Alla luce di quanto emerso fino a questo momento, i margini di approfondimento per Procura e Polfer sembrerebbero piuttosto ridotti. Come atto dovuto è stato aperto un fascicolo per omicidio colposo a carico di ignoti.

La sensazione però rimane quella di una tragedia che faticherà ad avere risposte ulteriori rispetto a quelle ottenute fino a questo momento da inquirenti e investigatori. Rimangono il dolore di familiari e colleghi e l’attesa per conoscere la data del rimpatrio della salma. Oltre, a tutti gli interrogativi su un’altra morte sul lavoro, piaga sulle cui cause la nebbia sembra non diradarsi mai.

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