Omicidio Laura Ziliani: il trio criminale in aula

L’arrivo  a palazzo di Giustizia dal carcere di Verziano di Silvia e Paola Zani, le due figlie ree confesse del delitto
L’arrivo a palazzo di Giustizia dal carcere di Verziano di Silvia e Paola Zani, le due figlie ree confesse del delitto
L’arrivo  a palazzo di Giustizia dal carcere di Verziano di Silvia e Paola Zani, le due figlie ree confesse del delitto
L’arrivo a palazzo di Giustizia dal carcere di Verziano di Silvia e Paola Zani, le due figlie ree confesse del delitto

 

Una famiglia «spaccata» a metà da una tragedia: da una parte ci sono due ragazze in cella da settembre con l’accusa di avere ucciso la madre e che dovranno rispondere della pesantissima accusa davanti ai giudici, dall’altra ci sono la madre, i due fratelli e la terza figlia ( è la mezzana) della vittima. Si è aperta ieri mattina a palazzo di Giustizia l’udienza preliminare a carico di Mirto Milani e di Silvia e Paola Zani, il «trio criminale» come i tre giovani sono stati ribattezzati dagli inquirenti, arrestati nel settembre di un anno fa con l’accusa di avere stordito con le benzodiazepine e poi strozzato Laura Ziliani, la ex vigilessa di Temù scomparsa nel nulla l’8 maggio dell’anno scorso mentre si trovava a Temù con le figlie e il cui corpo è stato recuperato sempre nel piccolo centro della Valcamonica solo l’8 agosto successivo dopo che una piena dell’Oglio aveva fatto riemergere il cadavere dalla buca in riva al fiume in cui il terzetto aveva deciso di nasconderlo subito dopo l’omicidio.

Mirto Milani  accompagnato dagli agenti della Penitenziaria in tribunale
Mirto Milani accompagnato dagli agenti della Penitenziaria in tribunale

Nel corso dell’udienza la mamma di Laura Ziliani, la seconda figlia della ex vigilessa e i due fratelli della donna sono stati ammessi alle parti civili. Una decisione a contro cui si sono opposte le difese dei tre imputati sollevando una eccezione respinta però dal gup Gaia Sorrentino. Le difese dei tre imputati hanno inoltre chiesto al giudice di acquisire le registrazioni degli interrogatori a cui Mirto Milani e le due sorelle Zani sono state sottoposte nelle scorse settimane oltre ad una serie di documenti di natura sanitaria. Una mossa che potrebbe anticipare una eventuale prossima richiesta di perizia psichiatrica che valuti non solo la capità di intendere e volere dei tre ragazzi, ma anche la capacità di stare a processo. Il giudice scioglierà la riserva il prossimo 4 luglio. In quella data verrà inoltre discussa la richiesta di rinvio a giudizio per i tre giovani. Il terzetto ieri era in aula: le due sorelle Zani hanno raggiunto il palazzo di Giustizia dal carcere di Verziano, Mirto Milani da quello di Canton Mombello.

Nelle scorse settimane hanno confessato il delitto raccontando a investigatori e inquirenti quello che sarebbe accaduto all’interno dell’abitazione di Temù dove Laura Ziliani era solita recarsi nel fine settimana per dedicarsi a una delle sue più grandi passioni: la montagna. «Le abbiamo fatto bere una tisana con all’interno le benzodiazepine - hanno raccontato i tre - Poi quando era ormai incosciente le abbiamo messo un sacchetto sulla testa. Volevamo strozzarla con un cordino, ma non riuscivamo. Allora l’abbiamo strangolata a mani nude». Un omicidio premeditato visto che già un paio di settimane prima il trio aveva stordito Laura Ziliani con le benzodiazepine, ma si era fermato prima di portare a compimento il delitto. Dopo l’omicidio i tre avevano caricato il corpo in auto per poi disfarsene abbandonandolo in una buca ricavata nei pressi del corso d’acqua vicino al luogo del successivo ritrovamento.•.

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