PREMIO ORDINE AVVOCATI. Il missionario comboniano, originario di Castegnato, ha trascorso 58 anni in missione fra Sudan, Uganda e Kenya

Padre Elia Ciapetti,
l’Africa nel cuore

di Angela Dessì
Per padre Elia Ciapetti una vita da missionario in Africa
Per padre Elia Ciapetti una vita da missionario in Africa
Per padre Elia Ciapetti una vita da missionario in Africa
Per padre Elia Ciapetti una vita da missionario in Africa

Angela Dessì

Non è facile raccontare coraggio, determinazione e generosità ma la storia personale di padre Elia Ciapetti, 85enne missionario comboniano insignito del Premio dell'Ordine degli Avvocati, parla da sola. Non soltanto per le molteplici «spedizioni» africane che hanno scandito ogni istante della sua ormai lunga esistenza (58 dei suoi 85 anni di vita li ha passati in missione), ma anche e soprattutto per la concretezza dell'impegno che le ha caratterizzate, trasformando padre Elia in un vero e proprio costruttore di futuro e speranza, oltre che di pace, per chi ha avuto la fortuna di incrociarlo sulla sua strada.

Originario di Castegnato, ordinato sacerdote nel 1957, padre Elia Ciapetti viene immediatamente assegnato alla sua prima missione in Sudan: nel 1958 arriva tra la tribù dei Toposa dove resta per 6 lunghi anni, sino all'espulsione forzata dal paese e al rientro in patria. Lui però non desiste, e torna in Africa nel 1964, quando viene inviato in Uganda. Qui si trattiene, questa volta, addirittura per 29 anni, durante i quali subisce diversi attacchi armati rimanendo sempre miracolosamente illeso. Tra mille difficoltà si impegna a creare un polo agricolo per scongiurare il ritorno della carestia.

Correva l'anno 1993 quando, non pago, torna nuovamente in Sudan, dove apre – insieme a un confratello irlandese - la missione di Narus, presto trasformata in un centro per i profughi provenienti da tutte le altre aree del paese nelle quali imperversa la guerra. Per portare aiuti attraversa settimanalmente il confine con il Kenya accompagnato da un volontario e da un militare dello Spla. Nel corso di uno di questi viaggi subisce l’assalto di una decina di briganti e riporta una gravissima ferita alla mano destra che lo costringe a rientrare in Italia.

NEL 2003 parte per l'ennesima volta per l’Africa, tra i Turkana del Kenya nella missione di Nakwamekwi. In questi ultimi dodici anni costruisce venti scuole materne, una scuola primaria con convitto e un secondo convitto femminile per consentire alle giovani dei villaggi di frequentare i quattro anni di istruzione superiore richiesti dal sistema scolastico del Kenya. Nel febbraio 2014 concretizza il suo ultimo grande «sogno»: viene inaugurata, alla presenza del vescovo diocesano, la «Comboni Girls Boarding High School Nakwamekwi», una scuola superiore femminile con circa ottanta motivatissime ragazze già pronte a frequentarla. Provato da una serie di problemi fisici, padre Elia Ciapetti capisce però che è ormai giunto il tempo di lasciare il Kenya e accetta il rimpatrio definitivo nella comunità dei comboniani di Brescia, la stessa da dove continua a sostenere con la preghiera e coni fondi che riesce a raccogliere l’opera missionaria che ha lasciato.

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