Picchia e abusa della figlioletta poi scappa: arrestato in Belgio

di M.P.
L’apporto della Questura di Brescia è stato decisivo nelle ricerche del 56enne che era fuggito in Belgio
L’apporto della Questura di Brescia è stato decisivo nelle ricerche del 56enne che era fuggito in Belgio
L’apporto della Questura di Brescia è stato decisivo nelle ricerche del 56enne che era fuggito in Belgio
L’apporto della Questura di Brescia è stato decisivo nelle ricerche del 56enne che era fuggito in Belgio

Non è bastato fuggire in un altro Stato nel tentativo di espiare una condanna a 3 anni e 8 mesi di reclusione. Una condanna inflitta per un reato odiosissimo: maltrattamenti e violenza sessuale ai danni della figlia, minorenne all’epoca dei fatti. LUI HA 56 ANNI e, sulla base delle accuse che hanno portato alla condanna, ha ampiamente rinunciato a essere il padre della vittima. È stato catturato a Bruxelles al termine di un’attività investigativa che si è rivelata anche piuttosto veloce condotta dalla Polizia di stato di Brescia, in collaborazione con la divisione «Sirene» del servizio cooperazione internazionale di Polizia. E, come spesso capita quando è in corso la ricerca di una persona che deve scontare una pena, il ricercato ha commesso un errore. È di origine marocchina, in possesso della cittadinanza italiana e ha pensato bene di rivolgersi al Consolato italiano in Belgio presentando l’istanza di rilascio del passaporto. È stata attivata così la richiesta di accertamenti alla Divisione Amministrativa della Questura di Brescia. E subito è stato accertato che il 56enne era ricercato. La sua posizione è stata immediatamente segnalata alla squadra Mobile che altrettanto tempestivamente ha chiesto e ottenuto dalla Procura Generale di Brescia un mandato di arresti europeo. A quel punto si è trattato di eseguire il provvedimento. L’esecuzione è stata affidata alla divisione «Sirene» che ha attivato il «Fast team» belga, componente della rete informale ENFAST che si occupa in ambito europeo, proprio della cattura di latitanti. Lo fa ricorrendo, tra l’altro, a un veloce scambio di informazioni. Il 56enne è stato quindi arrestato. I fatti per cui è stato condannato e ora arrestato risalgono ad alcuni anni fa, quando abitava in provincia di Brescia dove era stato processato e condannato per maltrattamenti e violenza sessuale sulla figlia, allora minorenne. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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