l'appuntamento

#salviamoilsuolo: il 20 aprile a Brescia la grande mobilitazione sulla tutela dell'ecosistema

di Redazione web
Due eventi che coinvolgono tre province, Brescia, Bergamo e Cremona: alle 10 al santuario di Caravaggio a Bergamo e alle 14,30 al parco delle Cave a Brescia

"#salviamoilsuolo": è il motto che sabato prossimo muoverà la più grande mobilitazione mai realizzata a livello nazionale, sulla tutela dell'ecosistema in programma sabato 20 aprile. Due le tappe: alle 10 al santuario di Caravaggio a Bergamo e alle 14,30 al parco delle Cave a Brescia. 

Due eventi che coinvolgono tre province, Brescia, Bergamo e Cremona per porre l'attenzione sul problema del consumo di suolo, organizzati dal coordinamento "Salviamo il suolo" - che raggruppa circoli, privati cittadini e comitati delle province coinvolte. Tra i promotori anche Legambiente Lombardia, l’Ufficio impegno sociale della diocesi di Brescia, le diocesi di Cremona, Milano, Crema e Bergamo, i circoli Acli provinciali e la Consulta ambiente di Brescia.

Durante la mobilitazione verrà organizzata una raccolta firme, per accompagnare il documento che illustra i criteri per la riforma alla legge regionale.

I dati sul consumo di suolo

In Italia si consumano 2,4 mq al secondo di suolo e si sottolinea come l’ecosistema suolo risulta indispensabile strumento per la mitigazione climatica, richiesta dall’innalzamento delle temperature globali.

"Nella maggior parte dei casi - spiegano -, anziché sfruttare le molte aree cementificate dismesse, si sacrificano all’impermeabilizzazione, terreni agricoli. Nonostante la Regione Lombardia con la legge 31, nelle finalità abbia indicato all’articolo 2. che “Il suolo, risorsa non rinnovabile, è bene comune di fondamentale importanza per l'equilibrio ambientale, la salvaguardia della salute, la produzione agricola finalizzata all’ alimentazione umana e/o animale, la tutela degli ecosistemi naturali e la difesa dal dissesto idrogeologico".

Lombardia maglia nera per consumo suolo

Secondo i dati Ispra la Lombardia è tra le regioni in Italia che consuma più suolo (908 ettari solo nel 2022, il 13% del dato nazionale) e la provincia Brescia è seconda solo a Milano con 131 ettari cancellati nel 2022 e 307 l’anno precedente. La provincia di Bergamo, con i suoi 103 ettari, occupa il quarto posto della poco virtuosa classifica Lombarda dopo quella di Lodi con 108 ettari.

La manifestazione

L'obiettivo della manifestazione è di porre attenzione sulla necessità di salvaguardare il suolo e di proporre un documento che illustri i criteri guida per una riforma della legge sul consumo di suolo e logistica.

Alle 10 a Caravaggio

A Caravaggio il mattino, interverranno per Legambiente Lombardia, la presidente Barbara Meggetto, il rettore del santuario don Amedeo Ferrari, Eugenio Bignardi (Laudato Sì) e il professore Paolo Falbo del dipartimento di Economia e Management dell'Università di Brescia, sul tema della legge Regionale. Una catena umana virtualmente abbraccerà il Santuario per proteggerlo.

Alle 14,30 a Brescia

Nel pomeriggio dalle 14,30 l’appuntamento è al Parco delle Cave, a Brescia, durante l’evento organizzato dalla Consulta Ambiente, interventi di Ettore Brunelli, coordinatore della Consulta, del professore Paolo Falbo e dei circoli Legambiente aderenti. Verrà lasciato spazio ai diversi comitati di cittadini che si stanno battendo sul territorio contro il consumo di suolo, nella provincia di Brescia. Al termine il noto musicista bresciano Dellino Farmer leggerà un testo in musica, rigorosamente in dialetto, da lui composto come inno contro il consumo di suolo. Tutti i partecipanti sul lago Canneto alzeranno al cielo testi contro il consumo di suolo.

Professor Paolo Falbo
"Sarà una giornata per invitare la politica a riappropriarsi della centralità che le compete. Il bene più prezioso che l'umanità possiede è la fertilità del suolo, che ci regala il cibo e la bellezza della nostra terra. Questa spoliazione, realizzata un pezzetto per volta, avallata sindaco dopo sindaco, senza regia e senza alcun senso del limite, deve interrompersi".

Barbara Meggetto - Legambiente Lombardia
“Quello del consumo di suolo è uno dei temi chiave del nostro territorio. Una battaglia per Legambiente, iniziata nei primi anni duemila e mai risolta. Oggi più che mai, con l’emergenza climatica alle porte, è necessario fermare il consumo di suolo, ripristinare la natura e utilizzare il suolo agricolo per la sua funzione. Logistiche e data center devono trovare una normativa di riferimento, rigenerando spazi già esistenti”.

Eugenio Bignardi Pastorale Sociale e Lavoro Diocesi di Cremona 
"Il Santuario S. Maria della Fonte di Caravaggio è visitato ogni anno da 500.000 persone e lo scorso anno è stato riconosciuto come “Santuario regionale della Lombardia”. Ciò che affascina , oltre alla sua maestosità, è la pace che si respira nei suoi ampi spazi, circondati da campi e attraversati da rivoli alimentati dai fontanili. Purtroppo questo patrimonio di tutti, patrimonio religioso, artistico, ambientale e paesaggistico, è minacciato da progetti speculativi. Dopo lo “Scudo Blu” dello scorso anno, serve uno “Scudo verde” per proteggere il Santuario ed il suo territorio dalla speculazione edilizia. Chiediamo che siano messe in campo tutte quelle regole per rispondere anche a quanto sancito dalla nostra Costituzione: “la Repubblica tutela il paesaggio, l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi , nell’interesse delle future generazioni”.

Danilo Scaramella, Legambiente Brescia
"Il Circolo di Legambiente Brescia aderisce all’iniziativa perché nonostante l’ultimo PGT sia stato senza aggiunta di capacità edificatoria, le logistiche premono anche avanzando richieste di edificabilità in zone di salvaguardia del Mella".

Franco Ferrandi, Legambiente Valle dell’Oglio
"Il consumo del suolo agricolo ha raggiunto livelli tali da diventare assurdo solo il pensiero di distruggerne altro, anche quello già inserito nei famelici PGT. Ecco perché è necessario il recupero di vecchie case e di aree industriali dismesse. Nessun altro metro quadro di terreno deve essere consumato, se non per comprovato interesse pubblico ed autorizzato dalla regione Lombardia e non più dai singoli sindaci dei comuni interessati".

 

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