«Scelte di responsabilità E il vento soffia ancora...»

Ottavio Di Stefano: è il presidente dell’Ordine dei Medici di Brescia
Ottavio Di Stefano: è il presidente dell’Ordine dei Medici di Brescia
Ottavio Di Stefano: è il presidente dell’Ordine dei Medici di Brescia
Ottavio Di Stefano: è il presidente dell’Ordine dei Medici di Brescia

«Il 47,5% della popolazione mondiale ha ricevuto almeno una dose di vaccino contro il Covid; 6,65 miliardi di dosi sono state somministrate a livello globale e ora ne vengono somministrate 20,44 milioni al giorno. Solo il 2,7% delle persone nei Paesi a basso reddito ha ricevuto almeno una dose. In Italia 80,63% della popolazione over 12 ha completato il ciclo vaccinale. La situazione epidemiologica appare affatto diversa delle precedenti stagioni con una modesta circolazione virale, ma la pandemia finirà quando “avremo” vaccinato il mondo. Avremo: perché non è solo responsabilità degli Stati portare il vaccino ai più poveri, agli ultimi. Tutti siamo responsabili». Sono le parole del presidente dell’ordine dei medici di Brescia, Ottavio Di Stefano, che interviene con una nota in merito ai temi di più stretta attualità: «Il Covid - prosegue Di Stefano - ci ha insegnato che tutti dobbiamo prenderci cura degli altri. Fin da piccolo mi hanno insegnato che il rispetto si realizza non solo con l’ascolto, ma con il dare valore alle opinioni che non condividiamo analizzando le altrui ragioni. Questo abbiamo fatto con le poche decine di colleghe e colleghi che non si sono vaccinati. La medicina, lo sappiamo tutti, non è una scienza ma una pratica, nobile perché ha come soggetti del proprio agire donne e uomini, che si avvale del metodo scientifico. Di nuovo lo sappiamo tutti che le linee guida, che sono il portato del metodo nella medicina quotidiana, non sempre si possono applicare alla lettera ed hanno diversa forza delle evidenze. Ma… La forza delle prove di efficacia-evidenze dei vaccini è altissima. Non vi sono presidi terapeutici o di prevenzione che abbiano un profilo così favorevole nel rapporto rischio benefico; e per chi possiede o dovrebbe possedere il ragionamento biologico e nega l’evidenza, rimane, quindi, il rispetto, ma, con amarezza, nessuna condivisione». «La solidarietà fatta di impegno, di fatica oltre i limiti, di responsabilità di tutti verso tutti che abbiamo visto in chi lavora in sanità, e in tanta parte degli italiani, nel periodo feroce della pandemia, se persisterà e non si rivelerà un’illusione renderà possibile questa svolta epocale. E l’augurio è che la messa in opera di un lavoro collettivo in questo tempo, ancora minato dall’incertezza , possa offrire idee, pensieri lunghi, possibilità inedito. Noi con umiltà ci proveremo. “Eppure il vento soffia“, ancora cantava un cantautore degli anni ’70 dopo aver descritto con parole crude i mali del mondo. Cantava dalla sua carrozzina per gli esiti di una grave forma di poliomielite patita all’età di dieci mesi. Allora il vaccino non c’era. L’Oms nel 2020 ha dichiarato che l’Africa è libera dalla malattia, che periste in soli due stati (l’Afghanistan e il Pakistan). Eppure il vento soffia ancora….».

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