«Schietta e umana»
così la ricorda
la politica bresciana

Il sindaco Emilio Del Bono
Il sindaco Emilio Del Bono
Il sindaco Emilio Del Bono
Il sindaco Emilio Del Bono

«Sì ho avuto questa fortuna» esordisce Emilio Del Bono, ricordando Tina Anselmi. «La fortuna di averla conosciuta, anche se non abbiamo lavorato fianco a fianco a Montecitorio». Nel periodo in cui l’attuale sindaco di Brescia sedeva alla Camera dei deputati, l’ex ministro era già fuori dal Parlamento, «ma continuava a frequentare gli ambienti politici, era una presenza costante», sottolinea. «Una donna molto diretta e schietta, in cui si coniugavano forza morale e umanità»: è questo il tratto della personalità di Anselmi che è rimasto nella memoria di Del Bono. Che aggiunge: «una donna insieme tosta e solare». Insomma, è l’esempio che «si può continuare ad essere per bene facendo politica per tutta una vita, Tina Anselmi non ha perso per strada quella pulizia interiore figlia della sua storia importante di impegno per il Paese».

GIOVANNI Prandini, ex ministro dc la giudica «figura importante di svolta: fu la prima donna ad essere nominata ministro. Carattere aperto, schietto. Anche in sede parlamentare è stata sempre molto vivace e coraggiosa. Il suo lavoro a capo della commissione P2 fu lungo, ma poi finì in una bolla di sapone visto che molti dei personaggi coinvolti divennero protagonisti della vita politica della seconda repubblica».

Per Alfredo Bazoli è stata «un simbolo della Liberazione, di 70 anni di storia repubblicana, di impegno ed emancipazione femminile». A lei il deputato del Pd rivolge un ultimo saluto «riconoscente». In un tweet il segretario cittadino del Pd, Giorgio De Martin dice: «È morta la partigiana Tina Anselmi. Ha combattuto per la nostra libertà».

Secondo il gruppo parlamentare del M5S alla Camera «con la scomparsa di Tina Anselmi se ne va una donna che ha lottato per l’affermazione della democrazia e della libertà e un grande esempio di quella politica che lavorava con determinazione e passione per affermare il diritto dei cittadini all’uguaglianza». La nota di Cinquestelle ricorda che «è stata tra i protagonisti della introduzione del Servizio Sanitario Nazionale: un totem dello stato sociale che cerchiamo di rispettare e difendere ogni giorno. A lei, che si è battuta per l’affermazione dei diritti della donna va il nostro omaggio e ai suoi familiari le nostre condoglianze»

«Ho avuto la ventura di conoscerla bene. Nel 1977 da Ministro del Lavoro promosse una legge sulla occupazione giovanile - spieha Eugenio Baresi allora segretario dei giovani democristiani a Brescia e dirigente nazionale - Affettuosa e buona».

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