GIUSTIZIA

Presunto stalking con il gps nei confronti di una donna: imprenditore assolto

Il tribunale di Brescia
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L'accusa aveva chiesto otto mesi nei confronti di un imprenditore 60enne accusato di aver piazzato un apparecchio Gps sotto l'auto di una donna di 40 anni, moglie di un professionista, per spiarne i movimenti.
In un'aula di tribunale, a Brescia, l'autunno scorso l'uomo aveva ammesso di aver usato lo strumento satellitare, specificando di non averlo utilizzato per pedinare la donna ma per «non perdere il cane» (al sessantenne, secondo la versione dell'indagato, sarebbe infatti caduto per terra un mazzo di chiavi con il Gps, sotto l'auto della donna) e di essersi trovato spesso negli stessi luoghi frequentati dalla quarantenne per pure coincidenze. I figli dei due frequentavano allora la stessa scuola.
Una versione quella dell'uomo totalmente diversa da quella della parte civile, resa nel maggio scorso. Ma oggi il giudice ha assolto l'uomo con formula dubitativa ritenendo che le prove a suo carico non fossero sufficienti.
 

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