IL PROCESSO

Strage di piazza Loggia: il ricorso del governo a settembre in Cassazione

di Mario Pari
Giovedì si torna in aula per il procedimento legato a Roberto Zorzi, il veneto attualmente residente negli Usa considerato dall'accusa uno degli esecutori
La Corte di cassazione dove il 29 settembre si discuterà il ricorso del Governo contro il gup di Brescia, sull’ammissione all’udienza Zorzi
La Corte di cassazione dove il 29 settembre si discuterà il ricorso del Governo contro il gup di Brescia, sull’ammissione all’udienza Zorzi
La Corte di cassazione dove il 29 settembre si discuterà il ricorso del Governo contro il gup di Brescia, sull’ammissione all’udienza Zorzi
La Corte di cassazione dove il 29 settembre si discuterà il ricorso del Governo contro il gup di Brescia, sull’ammissione all’udienza Zorzi

C’è una data. Nei minuti successivi al termine dell’ultima udienza, in merito, c’era stato un appello. L’aveva lanciato Manlio Milani, presidente dell’associazione dei familiari delle vittime di piazza della Loggia. Un appello affinchè la Corte di cassazione si pronunciasse entro breve tempo sul ricorso del Governo contro il rigetto della richiesta dell’Esecutivo di costituirsi parte civile all’udienza preliminare sulla richiesta di rinvio a giudizio di Roberto Zorzi. Il cittadino veneto attualmente residente negli Stati Uniti è considerato dall’accusa uno degli esecutori della strage che il 28 maggio 1974 provocò otto morti e più di cento feriti. L’udienza preliminare è alle battute finali e il 15 giugno, salvo imprevisti, si sarebbe dovuta concludere. Ma a quanto pare l’imprevisto è arrivato. La Corte di Cassazione ha fissatola data in cui sarà discusso il ricorso del Governo contro la decisione del gup di Brescia di non ammettere la Presidenza del Consiglio dei Ministri come parte civile nell’udienza preliminare.

A ottobre l'udienza in Cassazione sul ricorso del Governo

In Cassazione si andrà quindi il 29 settembre e sarà una data molto importante, non solo perchè evidentemente riguarda la costituzione di parte civile del Governo, ma anche per le ripercussioni che l’esito dell’udienza potrà avere. A prescindere da tutto ciò però va tenuto presente che il gup Francesca Grassani, mentre l’udienza più recente volgeva al termine e quando la decisione di ricorrere in Cassazione da parte della Presidenza del Consiglio era appena stata resa nota in aula, aveva precisato che se la data dell’udienza davanti alla Suprema corte fosse stata fissata prima del 15 giugno, ci sarebbe stato un rinvio per conoscere l’esito della Cassazione. In caso contrario si sarebbe proceduto con l’udienza del 15 giugno, in cui si sarebbe dovuti arrivare alla pronuncia del giudice sul rinvio a giudizio o sul proscioglimento di Zorzi. Ora la data è stata fissata e quindi è legittimo ritenere che l’udienza preliminare slitti a dopo il 29 settembre.

Gli scenari

Ma ci sono altre possibilità: se la Corte di cassazione rigetta il ricorso, l’udienza preliminare va avanti e la Suprema corte riconosce che la decisione del Gup era corretta. Allo stesso modo se il ricorso viene dichiarato inammissibile. Se però il ricorso viene accolto va tutelato il diritto delle parti escluse a costituirsi, bisogna ristabilire l’iter, bisogna che ci sia un nuovo avviso di fissazione udienza preliminare in cui vengono citati, si ricomincia la fase che si sta vivendo. Gli atti vanno al pm che deve procedere alla richiesta di fissazione di una data dell’udienza preliminare. Quindi se il Governo vince in Cassazione si ricomincia da capo.

Una situazione quindi complessa che viene a verificarsi quando l’udienza preliminare è già entrata ampiamente nel vivo, anzi è alle battute finali. L’udienza del 15 giugno, a questo punto non ci dovrebbero essere dubbi sul fatto che non sarà quella delle repliche e della sentenza sul rinvio o meno a giudizio di Roberto Zorzi. Sarà piuttosto quella in cui, verosimilmente si potrà sapere quando riprenderà dopo il 29 settembre, data molto importante nell’intera vicenda giudiziaria. Fissata in tempi brevi, in grado di allungarli. •.

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