IL CASO/1

In Valcamonica scoperto il 15% dei paesi: «Un disagio enorme.Speriamo nelle Poste»

Mauro Testini (Vione)Ruggero Bontempi (Berzo Inferiore)
Mauro Testini (Vione)Ruggero Bontempi (Berzo Inferiore)
Mauro Testini (Vione)Ruggero Bontempi (Berzo Inferiore)
Mauro Testini (Vione)Ruggero Bontempi (Berzo Inferiore)

Quindici camuni su 100 non hanno a disposizione una banca, e sono costretti ad emigrare nei paesi vicini per qualsiasi tipo di pratica finanziaria. A Berzo Inferiore, 2.456 abitanti, l'unico servizio garantito è quello della tesoreria di Cassa Padana. Ma col contagocce. «L'ufficio è' aperto soltanto mezza giornata a settimana – spiega il sindaco Ruggero Bontempi -. Si è riusciti a tamponare in questo modo, almeno finchè dura... Corre voce che ci siano altre chiusure all'orizzonte». A Berzo «lo sportello bancario era stato aperto intorno agli anni Ottanta, e ha chiuso nel 2019 – aggiunge Bontempi -: il disagio è enorme, perchè i nostri concittadini devono appoggiarsi alle banche di Esine, Bienno o Breno». Il problema è che nella zona c'è un'alta concentrazione (attualmente sono 54 le filiali aperte in Valcamonica), ed è stata fatta la scelta di chiudere gli sportelli nei paesi più piccoli. Simile la situazione in altri Comuni, come Temù (1.083 abitanti), dove funziona solo lo sportello bancomat. A Vione, 723 abitanti, l'ultimo ufficio risale a prima della guerra. «Io ho 56 anni – sottolinea il sindaco Mauro Testini – e non ho mai visto una banca nel mio paese. So dell'esistenza di una filiale semplicemente perchè i locali si trovavano in uno stabile di proprietà della mia famiglia». Nel paese dell'alta valle «ci siamo adattati anche a questa mancanza, anche se le cose negli ultimi anni sono cambiate in maniera importante – spiega il sindaco -. Ormai con l'home banking si fa tutto. Siamo invece notevolmente penalizzati con il servizio di Poste: a fatica siamo riusciti a mantenere l'ufficio, sia pure a singhiozzo. Se potessi scegliere non avrei dubbi: spingerei sull'apertura di un ufficio postale tutti i giorni». Se la Valcamonica piange, la Valsabbia non ride. Cinque paesi – Barghe, Pertica Bassa, Treviso Bresciano Anfo e Capovalle – sono senza banche. Ma «è l'ultimo dei nostri problemi – sostiene Manuel Nicola Bacchetti, primo cittadino di Pertica Bassa -. L'avvento dei pagamenti online è di grande aiuto, e per certi versi la “banca fisica” non è più necessaria. Fortunatamente abbiamo l'ufficio postale, grazie al cambio di rotta di Poste italiane, che ha deciso di mantenere le strutture anche nei piccoli Comuni. Un servizio decisamente importante, che per la nostra realtà è più che sufficiente». •. C.Reb.

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