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Una volta i calciatori calzavano...«alla bresciana»

di Vincenzo Corbetta
Tepa e Rutilius a Rudiano, Form a Castelcovati, Brasilen a Chiari: le scarpe da calcio erano made in Brescia. E tanti campioni ne erano i testimonial
Il mito Gigi Riva con le Tepa sport ai piedi
Il mito Gigi Riva con le Tepa sport ai piedi
Il mito Gigi Riva con le Tepa sport ai piedi
Il mito Gigi Riva con le Tepa sport ai piedi

C’è un tempo in cui i calciatori italiani calzano alla bresciana. L’Ovest della nostra provincia negli anni ’70 è la Silicon Valley della calzatura sportiva. Rudiano con la Tepa Sport e la Rutilius, Castelcovati con la Form Sport, Chiari con la Brasilen. Brescia ai piedi della Serie A, letteralmente. E lavorano talmente bene, queste aziende, che i campioni più celebrati vengono spesso nella nostra provincia il lunedì, per antonomasia il giorno di riposo dei calciatori professionisti quando tutti i campionati si giocano la domenica pomeriggio.

La Tepa, la più celebre, prende talmente piede (in senso figurato e non solo) che le grandi aziende tedesche (Adidas, Puma) iniziano a temerne la concorrenza. E a Rudiano dalla Germania arrivano lettere in cui si diffida l’azienda bresciana dal copiare parti di scarpe. Minacciano cause che non ci saranno mai. Mancano gli estremi: nessun brevetto o modello industriale.

Un’arte di famiglia

La Tepa è una creatura dei fratelli Paolo, Battista e Rino Riva. Il loro papà, Francesco, di mestiere fabbrica calzature civili: ne fa una al giorno, anche ogni 2. Nel suo laboratorio a Rudiano ha tutti gli attrezzi del mestiere. Paolo, Battista, Rino iniziano a seguirne le orme. L’attività all’inizio è artigianale, poi diventa sempre più industriale. I Riva acquistano i macchinari dal calzaturificio Pelizza di Chiari. È il salto di qualità.

Le Tepa per un vero successo mondiale
Le Tepa per un vero successo mondiale

 

Tepa inizia a produrre per Puma e Superga. Ma quando il suo marchio diventa celebre, fa per conto suo. I fratelli Riva sono dei precursori. Nei primi anni ’70 Paolo trascorre un mese e mezzo a Taiwan a insegnare come si fabbrica una scarpa. E nello stesso periodo Battista in Pakistan illustra come si cuce un pallone. I fratelli Riva si muovono anche in Italia: c’è chi va a Vigevano a scegliere i macchinari più all’avanguardia per i calzaturifici, chi bazzica regolarmente Vicenza, sede delle concerie per scegliere le pelli migliori.

Le altre

A Rudiano, in un capannone vicino alla Tepa, nasce Rutilius grazie all’abilità e all’intuizione dei fratelli Mirani. Concorrenza? Certamente, ma tra gli imprenditori è più forte l’amicizia. Uno dei Mirani, il titolare, è il testimone di nozze di Paolo Riva, il primo dei fratelli fondatori della Tepa.

A Castelcovati c’è Form Sport, sorta nel 1969 su iniziativa di Innocenzo e Giovanni Formenti. Come riferisce l’Enciclopedia bresciana di Antonio Fappani, il nuovo stabilimento, nel pieno del boom, viene inaugurato il 12 novembre 1978. Nella zona c’è una grande manualità. I Riva e i Mirani a Rudiano, i Formenti a Castelcovati crescono artigiani bravissimi, veri e propri artisti. I loro prodotti in qualche caso sono spettacolari. Ed è notevole la forza-lavoro femminile, ragazze che sgobbano fino a 12 ore al giorno con passione e competenza.

Le Form di Giacomelli per le gare di F1
Le Form di Giacomelli per le gare di F1

I campioni

Nessuna parentela con la famiglia imprenditoriale di Rudiano, ma Gigi Riva è di casa alla Tepa. Il Cagliari 1969-70, vincitore dello scudetto più iconico del calcio italiano, calza le scarpe con la V. Come il Brescia, nel ’79-80 promosso in A dopo un decennio tra i cadetti. Tra i fedelissimi della V bianca ci sono Facchetti e Domenghini dell’Inter; Beppe Savoldi,il bomber che il Napoli paga 2 miliardi di vecchie lire al Bologna.

Il Milan con Albertosi, Chiarugi, Benetti, Bigon, Aldo Maldera, Zignoli. E tanti della Juventus: Marchetti è di Rudiano ma anche Zoff, Scirea, Bettega, il bresciano Damiani. L’ultimo della serie è Roberto Mancini nell’81, quando Tepa sponsorizza il Bologna. Il futuro ct della Nazionale ha solo 17 anni ma si presenta a Rudiano con una Golf Gti di sua proprietà, guidata da un amico con la patente. Il Brescia veste Tepa. E il rappresentante francese dell’azienda cerca di trovare un accordo nientemeno che con il Paris Saint Germain, allora in Seconda divisione. Pure un giovanissimo Vialli è Tepa.

Form Sport è ai piedi di giocatori come De Biasi ai tempi al Brescia, Dario Bonetti, Beppe e Franco Baresi, Franco Pancheri; o campioni di altri sport come il pilota di Formula 1 Bruno Giacomelli; il tennista Corrado Barazzutti, uomo Davis; il ciclista Giovanni Battaglin, vincitore del Giro d’Italia 1981.

Rutilius si specializza sui bomber di vaglia: Roberto Boninsegna, Roberto Pruzzo. E anche Evaristo Beccalossi, Antonio Cabrini. E il cantante Eros Ramazzotti, pilastro della Nazionale cantanti.

Le Rutilius: sagoma inconfondibile
Le Rutilius: sagoma inconfondibile

La Brasilen di Chiari, ancora in attività, ha il suo testimonial in Zibi Boniek, campione polacco della Juventus e della Roma negli anni ’80, protagonista con la sua Nazionale del Mondiale dell’82 in Spagna vinto dall’Italia. Rudiano, Castelcovati, Chiari, ovvero la Silicon Valley della calzatura sportiva negli anni ’70. Quando il calcio italiano calza alla bresciana.

Le Brasilien sempre al top
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