Il record di 60,7 milioni di dividendi incassato l’anno scorso dalla Loggia per le azioni A2A è destinato a durare poco. «Il dividendo per azione avrà una crescita minima del 3 per cento all’anno», annuncia l’amministratore delegato Renato Mazzoncini in occasione della presentazione del Piano industriale decennale. Già per quello che riguarda la cedola proposta sull’utile riferito al 2020 è previsto un incremento ad «almeno 8 centesimi» per azione rispetto ai 7.75 del 2019 che pure sono stati un record. E a fare i conti la cedola salirà a 62,66 milioni: d’altronde Andrea Crenna, nuovo responsabile finanza dell’azienda, ieri ha precisato che l’ultima trimestrale 2020 è andata persino meglio del previsto con «un Ebitda a fine anno di 1,180 miliardi a fronte degli 1,140 di settembre». L’amministratore delegato, però, si spinge oltre e aggiunge che per l’anno in corso l’aumento del 3 per cento porterà il valore di ogni azione a 8,2 centesimi (per le casse del Comune significheranno altri 1,8 milioni in più) e a 8,5 sull’utile 2022. Per gli anni a venire, il suo piano decennale prevede più che un raddoppio dell’utile netto da trecento a 650 milioni di euro, e se tutto funzionerà come previsto, la progressiva crescita per ciascuno dei dieci anni del piano industriale dovrebbe essere proprio a portata di mano. SARÀ GARANTITA anche dalla dichiarata attenzione a un’equilibrata struttura del capitale finalizzata a mantenere il profilo di A2A al solido «investment grade», che ha caratterizzato gli esercizi passati e che viene adesso confermato. «Il significativo piano di investimenti che è concentrato nella prima parte di Piano è atteso a incrementare la posizione finanziaria netta – conclude quindi Renato Mazzoncini -, destinata nella seconda parte di Piano a ridursi senza tuttavia mai determinare rapporti di copertura del debito che possano essere eccedenti le soglie di sicurezza». • © RIPRODUZIONE RISERVATA