Ex Palini Vernici,
il sito ora non
fa più paura

di Alessandro Romele
L'esterno dell'azienda dismessa
L'esterno dell'azienda dismessa
L'esterno dell'azienda dismessa
L'esterno dell'azienda dismessa

Nella provincia italiana con il più alto numero di «relitti» industriali in attesa di bonifica, arriva un esempio virtuoso. Al termine di un iter burocratico durato 20 anni è stato scacciato lo spettro di una potenziale bomba ecologica che avrebbe potuto suo malgrado lasciare in eredità dalla Palini Vernici, azienda di Pisogne dismessa dopo il trasferimento dell’attività nella zona industriale del paese. Dopo lunghe ricerche è stato appurato che nel sito non ci sono criticità, nè sostanze pericolose. Lo hanno certificato le analisi dell’Arpa sui terreni che negli anni ‘60 ospitavano 12 serbatoi di solventi e materie chimiche. Nel ripristino del comparto da 4.500 metri quadri la famiglia Nichetti ha investito risorse ingenti. «Oggi finalmente vediamo la fine del tunnel –confema Luigi Nichetti, proprietario dell’area e titolare della Palini Vernici –. Ora attività svolte qui per decenni, sono sempre state eseguite nella massima correttezza verso l’ambiente e verso i cittadini. Tant’è che tutte le indagini fatte su terreni e acque hanno dato risultati soddisfacenti. Il terreno è stato classificato in colonna A, il che significa che può essere utilizzato per accogliere abitazioni e non solo artigianali. Dobbiamo idealmente ringraziare chi c’è stato prima di noi: i risultati delle indagini indicano che hanno sempre operato nella massima correttezza, seppur in periodi che non richiedevano una grande attenzione ambientale». Legittima anche la soddisfazione dell’Amministrazione comunale. «Abbiamo portato a termine un’operazione strategica per lo sviluppo del paese –sottolinea l’assessore all’Urbanistica Ines Tonsi –. Ora inizia la nuova sfida, quella di riqualificare il sito». La seconda vita dell’industria dismessa è quella di trasformarsi in una «city» alternativa e integrata al centro storico. «Il piano prevede edifici per 12 mila metri cubi: verranno ricavati negozi, uffici, appartamenti, una torre centrale - annuncia Ines Tonsi -. L’obiettivo è di rianimare un’area data per morta. Serviranno investimenti e tempo, ma la proprietà mi sembra molto motivata». Il progetto di riqualificazione risale al 2007, redatto dal prestigioso studio Von Wunster di Bergamo, è stato recentemente riapprovato dall’Amministrazione civica. I lavori potrebbero insomma iniziare in tempi brevissimi.

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