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Alberghiero senza fondi: laboratori sospesi e niente gite scolastiche

di Alessandro Gatta
Nelle due sedi del «De’ Medici», Desenzano e Gardone Riviera, due settimane di fermo ai laboratori di cucina per carenza di olio farina e altri generi

Laboratori sospesi per due settimane, ma si è rischiato lo stop fino a un mese, e niente gite scolastiche: questo perché l'istituto alberghiero «Caterina de Medici» è in difficoltà economica. La scuola professionale, 801 iscritti e sedi Desenzano (502 alunni) e Gardone (299), è stata costretta a una scelta obbligata per non arrivare col fiato corto al bilancio di fine anno: nelle ultime settimane per fortuna qualcosa si è mosso grazie ai contributi volontari (da 150 euro a famiglia) di alcuni genitori e donazioni di aziende, associazioni e altre realtà come il Rotary.

«La decisione è stata presa dal Consiglio di istituto - spiega la dirigente scolastica Marialuisa Orlandi – a fronte di difficoltà oggettive, comuni a tutti gli istituti alberghieri d'Italia: l'inflazione si fa sentire e i fondi ministeriali e provinciali non si sono adeguati alle necessità».

Il piatto piange

L'impennata dei prezzi riguarda in particolare alcuni generi alimentari utilizzati dagli studenti nelle attività laboratoriali di cucina, come olio, caffè e farina, ma anche carta a uso scolastico e perfino carta igienica. I laboratori sono stati appena riattivati dopo 2 settimane di stop, ma è un campanello di allarme sullo stato delle scuole.

«In realtà è come se avessimo chiuso solo i magazzini – continua Orlandi – perché i laboratori sono stati utilizzati, a costo zero, per lezioni teoriche. La nostra maturità si svolge a fuochi spenti, dunque anche la parte teorica è importante: per molti docenti è stata occasione per coinvolgere personalità del settore che hanno spiegato ai ragazzi il loro lavoro».

Di necessità virtù...

Ci si è rimboccati le maniche, svolgendo ad esempio le attività di cocktaileria con l'acqua invece che con i liquori: «Con la sospensione abbiamo voluto dare un segnale – dice la preside – e dato priorità alla professionalizzazione». Obbligato anche lo stop alle gite, che hanno costi importanti: viaggio, docenti e altro. Bene però sono andate le interlocuzioni con gli enti, la Provincia di Brescia e le amministrazioni comunali coinvolte: «C'è stata una presa di coscienza collettiva – conclude Orlandi – e genitori e studenti hanno capito. Ringrazio personalmente i nostri ragazzi, che hanno capito le nostre ragioni e dimostrato grande maturità e responsabilità».

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