Assalti ai bancomat e ai postamat. Era questa la specializzazione della banda sgominata dai carabinieri di Treviso e Lucca. LE INDAGINI hanno portato i carabinieri fino alla provincia di Brescia dove sono stati eseguiti due arresti. Si tratta di un componente della banda e della compagna, estranea a questa indagine, ma con una condanna da scontare. Nessun colpo invece risulterebbe essere stato messo a segno nel Bresciano. I bancomat e i postamat esplodevano nelle province di Firenze, Pisa, La Spezia, e Massa Carrara. La maggior parte delle misure cautelari è stata eseguita tra Treviso e Pistoia. Le accuse sono, a vario titolo, di furto aggravato, riciclaggio, detenzione e porto d’armi da fuoco ed esplosivo. Le basi logistiche della banda erano a Treviso e a Pistoia. In quanto a Brescia, le manette, con l’apporto dei carabinieri del comando provinciale bresciano dell’Arma, sono scattate a Gussago, dov’erano domiciliati L.G., 36 anni e la compagna C.C., 32 anni. La donna era ricercata dopo la condanna a sei anni e quattro mesi per furti in case di anziani tra il 2014 e il 2017, nelle province di Udine e Padova. I carabinieri sono così riusciti a ricostruire i ’colpì della banda che agiva sempre usando esplosivi per far saltare i bancomat di banche e uffici postali, impossessandosi di circa 250 mila euro in contanti. Il provvedimento restrittivo della procura di Padova è stato emesso in relazione a tre assalti a Empoli (29 febbraio), San Miniato (Pistoia) e Ameglia (La Spezia). La banda si muoveva tra Veneto, Toscana e Liguria con un’auto di grossa cilindrata rubata e con targhe clonate. Gli arrestati avevano la disponibilità di una pistola automatica, ordigni esplosivi che venivano usati per far saltare gli sportelli bancomat, strumenti di effrazione e scanner per intercettare le comunicazioni delle forze dell’ordine. La banda, inoltre poteva contare su garage e alloggi messi a disposizione da basisti. • © RIPRODUZIONE RISERVATA