Lonato, bambina di 2 anni muore dopo essere caduta nella piscina di casa

di Alessandro Gatta
Non ce l'ha fatta la piccola Eva Rambotti: era in Rianimazione a Brescia da venerdì sera. Uno zio si era tuffato per salvarla ma non è bastato. L' incidente fatale durante una serata con i parenti nella villa dei nonni fino. Autorizzata la donazione degli organi
Il luogo visto dall’alto con la piscina in fondo al giardinetto
Il luogo visto dall’alto con la piscina in fondo al giardinetto
Il luogo visto dall’alto con la piscina in fondo al giardinetto
Il luogo visto dall’alto con la piscina in fondo al giardinetto

Con un tuffo disperato era stata raggiunta sul fondo della piscina e riportata in superficie, poi rianimata a lungo prima dai congiunti e poi dai sanitari mandati dal 112, quindi ricoverata d'urgenza a Brescia e aggrappata alla vita finché ha potuto, ma dopo due giorni dall’ospedale è arrivata la tragica notizia, la più atroce e straziante per i genitori, per i fratellini, per chiunque abbia un cuore. Lonato è sotto shock per la morte della piccola Eva Rambotti, la bambina di 2 anni che venerdì sera è caduta in piscina nel giardino della villetta dei nonni, nella località San Tomaso, a poca distanza dalla casa dei genitori. Quella sera c'erano tutti, parenti e amici: la famiglia riunita per una pizza insieme, in una serata di primavera come tante. C'erano mamma e papà, Anna e Luca, la sorella Rachele (che ha 13 anni) e il fratello Lorenzo (che ne ha 9), gli zii e i nonni, altri bambini, i cugini. Sono bastati pochi attimi, pochissimi: forse uno sguardo che si è voltato per una manciata di secondi, la piccola che si è avvicinata alla piscina a raso, probabilmente è inciampata ed è caduta in acqua. Ma per una tragica e incredibile sfortuna, è successo proprio in quel minuto, due minuti non di più, in cui non era in vista, sfuggita fatalmente allo sguardo premuroso dei suoi cari. Così sarebbe andata, come raccontato dai parenti ai carabinieri: poco dopo la caduta in acqua, il primo ad accorgersi di quanto stava accadendo è stato lo zio Simone, fratello del papà della bambina, che avrebbe notato le scarpine di Eva galleggiare a pelo d'acqua. Senza pensarci si è tuffato, ancora vestito, l'ha raccolta e riportata in superficie, con i polmoni pieni d’acqua e priva di conoscenza: insieme a un altro zio della piccola ha cominciato a rianimarla, mentre veniva allertato il 112.

La casa di San Tomaso dove si è consumata la straziante tragedia: è l’abitazione dei nonni della piccola
La casa di San Tomaso dove si è consumata la straziante tragedia: è l’abitazione dei nonni della piccola

Disperatamente. I soccorsi sono stati rapidi: l'ambulanza e l’automedica hanno raggiunto via San Tomaso in pochissimi minuti. I sanitari hanno continuato a rianimarla e il suo cuoricino ha ricominciato a battere: intubata, ma ancora in vita, è stata trasferita d'urgenza al Civile di Brescia, nel reparto di Rianimazione pediatrica, in un coma profondo da cui non si è più risvegliata. Sono passate due notti e quasi due giorni: la vita della piccola Eva Rambotti appesa a un filo sottilissimo, che alla fine si è inesorabilmente spezzato. La bambina è stata sottoposta ai soli accertamenti medico-legali, che avrebbero confermato la morte per annegamento: non ci sarà bisogno dell'autopsia, e infatti ieri sera la piccola salma era già tornata a casa. La camera ardente verrà allestita nella villa dei nonni: tempo poche ore e si saprà anche la data dei funerali. Nessuno in tutto il quartiere ha voglia di parlare in queste ore di dolore. A San Tomaso abitano poche decine di famiglie e tutti si conoscono: gli occhi restano bassi, il passo è quello svelto di chi non ha nulla da dire. Il doloroso compito spetta al primo cittadino Roberto Tardani, che conosce i nonni: «Mi si stringe il cuore, e lo dico da genitore.

La comunità è sconvolta. Siamo umanamente vicini alla famiglia». Famiglia conosciuta, a Lonato e non solo, i Rambotti sono imbianchini da una vita: anche Luca il papà di Eva fa il pittore, lavora in proprio e la sera dell'incidente era appena arrivato a San Tomaso dopo una giornata di lavoro; la madre Anna è operaia in un'azienda di Calcinato. Nell’immane tragedia c’è anche una luce che parla di speranza e generosità La piccola Eva Rambotti lascia in eredità un mondo di amore, e non soltanto: ieri si è proceduto all'espianto degli organi, che verranno donati e daranno nuova vita a chi ne ha bisogno. L’ultimo dono di Eva consentirà ad altri bambini di vivere un’esistenza normale o addirittura di riportarli alla vita. •.

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