Il caso

«Esisto ma sono come un fantasma»: l'incredibile storia di Marisa Turrini

di Silvia Avigo
La donna, originaria di Desenzano, dopo essere fuggita da un marito violento è diventata una persona invisibile: ha perso la residenza, non ha assistenza sanitaria e non può essere assunta da nessuno
Marisa Turrini
Marisa Turrini
Marisa Turrini
Marisa Turrini

In fuga da un marito violento aveva trovato ospitalità in una comunità protetta a Castegnato. Poi ha tentato di rifarsi una vita prestando servizio in una Casa di riposo e ottenendo ospitalità in casa di un anziano di Palazzolo deceduto qualche tempo fa.

Durante questa odissea è diventata una persona invisibile per lo Stato. Ha perso la residenza a Desenzano e non può ottenere quella a Palazzolo. Non ha assistenza sanitaria e nonostante le proposte di lavoro non può essere assunta.

La storia

Sembra essere senza via d’uscita la storia di Marisa Turrini: «Esisto ma sono come un fantasma», le sue drammatiche parole. Nata e cresciuta a Desenzano ha lasciato il Garda nel 2018, quando è stata portata in una casa protetta a Castegnato. «Avevo subito l’ennesima violenza di mio marito. Dopo la denuncia è scattato il protocollo di protezione», spiega la 54enne.

In seguito è stata ospitata dal suo compagno in Abruzzo e da una cugina a Desenzano, ma dal 2019 ha perso la residenza. «Sono disperata, sopravvivo grazie all’aiuto di persone caritatevoli, eppure ho sempre lavorato - spiega Marisa Turrini -. Ho fatto la donna delle pulizie in alberghi, Case di riposo, non mi sono mai tirata indietro. Da 4 anni nessuno può assumermi, ma senza un lavoro nessuno mi affitta una stanza».

Ed è grazie al suo lavoro nella Casa di riposo di Pozzolengo che ha ancora un tetto ma solo fino al primo di aprile quando sarà sfrattata. «Nella Rsa ho conosciuto una persona invalida che mi ha ospitato a Palazzolo dove aveva un appartamento in locazione - racconta -. Mi sentivo finalmente al sicuro, ma purtroppo questo angelo è venuto a mancare l’8 marzo. Il proprietario della casa mi nega la possibilità di vivere lì, quindi io non posso chiedere la residenza e trovare un lavoro per pagare un affitto. Devo lasciare l’appartamento, mi basterebbe una stanza per avere una speranza ma sembra impossibile. E ad oggi non ho nemmeno il medico di base, anche se fortunatamente sto bene».

Marisa dice di aver provato a chiedere al Comune di Palazzolo la residenza: «Me l’hanno negata invitandomi a fare richiesta a Desenzano. Ma a Desenzano mi hanno detto di fare richiesta al Comune in cui sono domiciliata, cioè Palazzolo. Praticamente vengo sballottata senza risolvere nulla», spiega la donna. Il pianto riga il volto di Marisa ad ogni parola: «Sono una donna che ha subito violenza abbandonata dal sistema, senza casa e senza soldi». Ma una flebile speranza l’ha ancora. «Chiedo aiuto a Bresciaoggi, forse così qualcuno si metterà una mano sul cuore - il suo appello -. Mi serve una residenza, tornerei volentieri a Desenzano dove in estate potrei trovare lavoro e ripartire».

Un’ipotesi plausibile. Sul Garda c’è una grave carenza di personale in vista della stagione turistica, denunciata dalla stragrande maggioranza degli albergatori e dei proprietari delle strutture turistico-ricettive. Basta una stanza per avere la residenza. E Marisa Turrini potrebbe finalmente tornare, dopo tanta sofferenza, a una vita serena. 

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