Lago di Garda

Gasolio nel lago, a Manerba si è aperto un altro fronte

di Cinzia Reboni
Proseguono le operazioni per contenere i danni ambientali causati dal combustibile sversato domenica nelle acque antistanti Porto Torchio. Gli idrocarburi hanno impregnato i terreni vicino alla cisterna rotta continuando a defluire nel Garda. L'Arpa impegnata nella bonifica
Sono iniziate le operazioni di spurgo del gasolio da un pozzetto
Sono iniziate le operazioni di spurgo del gasolio da un pozzetto
Sono iniziate le operazioni di spurgo del gasolio da un pozzetto
Sono iniziate le operazioni di spurgo del gasolio da un pozzetto

L'emergenza non è ancora rientrata, e le operazioni di neutralizzazione degli effetti inquinanti dello sversamento di gasolio proseguono secondo l’agenda fissata dalla task force che da domenica mattina sta operando nelle acque di fronte a Porto Torchio di Manerba, dopo che era stato lanciato l'allarme per la presenza sull’acqua di chiazze nerastre e iridescenti e di un tanfo penetrante, riconducibile ad idrocarburi. La rottura di una cisterna, lesionata dall'usura del tempo, interrata in una villa a qualche chilometro dalla costa, ha innescato quello che si sarebbe potuto trasformare in un disastro ambientale. La sostanza inquinante ha raggiunto il lago attraverso la rete di scarico. Praticamente, dall'abitazione il flusso di gasolio è proseguito, tombino dopo tombino, finendo nell'acqua antistante il porto. Il pronto intervento della squadra d'emergenza costituita da Arpa, Vigili del fuoco e carabinieri forestale ha permesso di circoscrivere l’area inquinata grazie al posizionamento di 300 metri di barriera assorbente, dal porticciolo fino alla prima scogliera frangiflutti, per evitare che il gasolio finisse al largo. Ieri, su richiesta del sindaco di Manerba Flaviano Mattiotti, i tecnici di Arpa hanno nuovamente ispezionato il pozzetto più vicino alla cisterna interrata e, pur avendo bloccato lo scarico domenica, hanno constatato che conteneva ancora gasolio. «Impossibile che provenisse dal tubo, ormai sigillato. E' evidente che il gasolio è trasudato dal terreno, ormai impregnato - spiega il direttore di Arpa Brescia, Fabio Cambielli -. Il rischio è che la sostanza inquinante, se non viene fermata, continui a scaricare a lago». Sono quindi iniziate le operazioni di spurgo del pozzetto, mentre oggi verrà rimosso il primo strato di sabbia impregnata di idrocarburi e avviate le operazioni di bonifica con la rimozione del serbatoio. Già domenica gli accertamenti avevano consentito ai tecnici di Arpa e ai carabinieri forestale di risalire alla fonte dell'inquinamento. Sul posto anche il nucleo Nbcr dei Vigili del fuoco. Per ripulire l'acqua è stato impiegato anche un robot skimmer che separa le molecole di liquido pulito da quello inquinato, arrivato da Trento, mentre i tecnici dell'Arpa hanno eseguito un'azione di costante monitoraggio sui campioni prelevati nel luogo teatro dello sversamento. Resta in vigore nel tratto compreso tra Porto Torchio e punta del Rio d'Avigo il divieto di balneazione e pesca imposto sabato da un’ordinanza del sindaco.•. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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